Il mio grosso grasso matrimonio pakistano

Il successo negli Stati Uniti non e’ sempre certezza di buona fortuna anche in Europa, ma per “The Big Sick” siamo disposti a puntare qualche fiches su un ipotetico tavolo da gioco.
 
Il film di Michael Showalter, con Kumail Nanjiani, Zoe Kazan, Holly Hunter e Ray Romano, arriva nelle sale il 16 novembre, distribuito da Cinema di Valerio De Paolis dopo aver vinto il premio del pubblico a Locarno.

 

Una commedia romantica, divertente e commovente, ricca di idee e battute sulla diversità culturale, basata sulla storia vera degli sceneggiatori del film e coppia nella vita, Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani, che mostra tutto ciò che il pakistano Kumail e la sua fidanzata americana Emily hanno dovuto affrontare per superare i pregiudizi delle rispettive famiglie e 1.400 anni di antiche tradizioni.


 

Kumail è un cabarettista che si guadagna da vivere come autista di Uber. Nato in Pakistan e trasferitosi adolescente con la famiglia negli States, prova a conciliare la tradizione del suo paese con la vita americana. La sua famiglia lo vorrebbe avvocato e gli combina incontri con giovani donne pakistane per possibile matrimonio. Un giorno, però, Kumail, dopo un’esibizione in un comedy bar di Chicago, incontra Emily, giovane studentessa di psicologia e tra i due scatta qualcosa. Quella che sembrava l’avventura di una notte si trasforma in amore quando Emily contrae una misteriosa malattia e Kumail si vede costretto ad affrontare questa crisi medica con Beth e Terry (Holly Hunter e Ray Romano), i genitori di lei, che non ha mai conosciuto prima, e si trova a dover gestire il conflitto tra i suoi sentimenti e la sua famiglia.

 

Anna Baisi era presente all’anteprima stampa milanese ed ecco la sua recensione:
 
“L’amore sbocciato a Chicago fra l’aspirante comico pakistano Kumail e la bianca americana Emily e la malattia che porterà quest’ultima quasi in fin di vita oltre al titolo ‘ruffiano’ che in Italia suona come “Il matrimonio si può evitare … l’amore no” potrebbero far pensare ad una pasticciata storia d’amore edulcorata e lacrimevole unita alla solita problematica legata alle unioni miste che possono nascere in una società multietnica.
In realtà “The Big Sick”, titolo originale del film, diretto da Michael Showalter e soprattutto sceneggiato da Kumail Nanjiani che nel film interpreta se stesso e dalla moglie Emily V. Gordon è una biografia della loro storia di vita e d’amore e quindi un plot reale, divertente e nel contempo drammatico, due registri peraltro ben calibrati fra loro con humor e che sa intrattenere con intelligenza e mano sicura nonché naturale.
 
Credo che la freschezza della sceneggiatura sia proprio determinata dal fatto che è stata scritta da chi questa storia l’ha vissuta sulla propria pelle e quindi schiva da forzature o dalla retorica che la trama poteva produrre.
La storia d’amore fra Kumail ed Emily, nella finzione Zoe Kazan (nipote del regista Elia) nasce senza impegno, come spesso accade, e soprattutto da parte di Kumail è costellata da molteplici menzogne sia verso Emily che verso la famiglia che come tradizione vuole lo vede sposato nel proprio contesto culturale in un classico matrimonio combinato con una brava ragazza musulmana.
Il carosello di ragazze pakistane che la madre di Kumail invita a cena e presenta al figlio e le cui foto finiscono inesorabilmente in una capiente scatola dove Kumail le accumula da tempo ci racconta il gioco che il giovane si trova “costretto” a portare avanti per non assumersi responsabilità o tradire aspettative.
Ne esce un ritratto di vita mi ripeto normale, con le incertezze amorose e professionali tipiche dell’età e sono a dir poco spassosi i siparietti delle performance comico-attoriali di Kumail nel descrivere le tradizioni del suo Pese in maniera “surreale” nel club dove con altri dilettanti va ad esibirsi dopo il lavoro in cerca di un agognato successo artistico.
Originale ed anche notevole l’incontro/scontro fra Kumail ed i genitori di Emily che avviene in un momento drammatico della malattia della figlia e gli attori Holly Hunter e Ray Romano sono davvero fantastici nel rappresentare due persone straniate, arrabbiate sia per le condizioni di Emily sia con il menzognero e misconosciuto Kumail ma alla fine profondamente umani, fragili e comprensivi anche verso il giovane che è sempre onnipresente ed innamorato.
 
E’ Kumail il personaggio più contraddittorio forse perché le tradizioni molto sentite soprattutto dalla madre sono forti deterrenti allo scegliere un diverso modo di essere ma quando capirà la portata dei propri sentimenti si metterà in gioco e deciderà non da che parte stare ma quale strada percorrere.
Infatti lo staccarsi dalla famiglia non è un ripudiarla ma semplicemente scegliere la persona da amare senza condizionamenti e con la ferma speranza di poter fare ancora parte della sua famiglia originaria che tra l’altro non è rappresentata in maniera monolitica ma con diverse sfaccettature e senza integralismi: un microcosmo che desidera mantenere le proprie radici.
Da un lato se non è facile per lui essere accettato dalla propria famiglia per le scelte che negano la tradizione non lo è altrettanto entrare in una società americana che di quelle diversità e tradizioni poco si interessa o forse poco sa e quindi il salto nel buio è coraggioso come lo è essere responsabili delle proprie convinzioni e Kumail scrivendo una commedia che ha il pregio della leggerezza nel raccontare di argomenti seri e contraddittori suggerisce che nonostante tutto ce la si può fare.
In proposito Kumail Nanjiani ha detto: “Volevo che il film parlasse di persone che cercano di legare e degli ostacoli che glielo impediscono: differenza di età, di religione, culturali e via dicendo. Essere una persona, muoversi all’interno della società e avere opinioni diverse è davvero difficile.”

 

E questo e’ il divertente trailer italiano !!

 


 

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