Pedro Almodovar, al suo primo lungometraggio in lingua inglese dopo i corti “The Human Voice” e “Strange Way of Life“, affronta un tema importante con grande rispetto e pudore in “La stanza accanto“, premiato all’ultimo Festival di Venezia con il Leone d’Oro del miglior film.
Ingrid e Martha sono amiche da anni, e non si sono mai dette mezze verità. Ingrid è una scrittrice di successo il cui ultimo libro racconta la sua incapacità di capire e accettare la morte. Martha è stata una corrispondente di guerra e ora è affetta da un tumore che potrebbe essere curabile con una terapia sperimentale, ma intanto si è preparata all’idea di morire, e ha già scelto, nel caso, come farlo: con una pillola comprata sul dark web.
Ciò che vorrebbe però è non morire sola, e poiché il suo rapporto con la figlia le appare come irrimediabilmente compromesso chiede a Ingrid di soggiornare nella stanza accanto alla sua nel momento in cui dovesse decidere di “abbandonare il party”.
Bravissime Tilda Swinton e Julianne Moore affiancate da John Turturro, Alessandro Nivola e Melina Matthews.
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