Versione Originale, puntata 2: Marlon Brando

Doppiato o lingua originale ?

 

Negli ultimi anni è una domanda sempre più discussa (anche con toni accesi) dagli appassionati di cinema ognuno con le proprie buone ragioni.
 
Anche su Amicinema se ne e’ discusso particolarmente durante le uscite del mercoledì che capitano nella lingua originale.

 

In questa nuova rubrica vogliamo dare spazio ai grandi attori stranieri e farveli sentire, nelle loro interpretazioni più famose, con la loro voce e la loro grande bravura in modo che li possiate apprezzare senza il filtro del doppiaggio italiano.


 

E’ uno degli attori piu’ bravi di tutti i tempi (numero 4 nella classifica dell’American Film Institute), Marlon Brando qui con il suo famosissimo monologo in “Apocalypse Now” dove il suo personaggio, il generale Kurtz, esprime una riflessione profonda sugli orrori della guerra.

 


 

In Italia e’ stato doppiato dal mitico Sergio Fantoni e qui ecco come al solito la traduzione italiana!

 

Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo. Ma non ha il diritto di giudicarmi. E’ impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l’orrore. L’orrore ha un volto. E bisogna farsi amico l’orrore, orrore, terrore, morale e dolore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono, essi sono dei nemici da temere. Sono dei veri nemici.

Ricordo, quand’ero nelle forze speciali, sembra migliaia di secoli fa, andammo in un campo, per vaccinare dei bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci, piangeva, era cieco. Tornammo al campo: erano venuti i vietcong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato. Erano là in un mucchio. Un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, pianto come una madre.

Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo quel che volevo fare. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo, non voglio mai dimenticarlo. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito..colpito da un diamante, una pallottola di diamante in piena fronte.. e ho pensato: mio Dio che genio c’è in questo..che genio, che volontà per far questo..perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. E così mi resi conto che loro erano più forti di noi, perché loro la sopportavano.

Questi non erano mostri, erano uomini, quadri addestrati, uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia che fanno figli che sono pieni d’amore ma che..ma che avevano la forza..la forza..di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini, i nostri problemi qui, si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini con un senso morale, e che allo stesso tempo siano capaci di utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere senza emozioni, senza passione, senza discernimento, senza discernimento.

Perché è il voler giudicare che ci sconfigge. Mi preoccupa che mio figlio possa non capire ciò che ho cercato di essere. E se dovessi essere ucciso, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia e dicesse a mio figlio tutto. Tutto quello che ho fatto, tutto quello che lei ha visto. Perché non c’è nulla che io detesti di più del fetore delle menzogne. E se lei mi capisce Willard, lei farà questo per me.

 

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