I premi Goya 2018

Nei mesi scorsi vi abbiamo parlato ovviamente dei premi Oscar, dei David di Donatello, dei Cesar francesi, ovvero i premi che ogni nazione assegna ai miglior film prodotti nel proprio paese (dai anche gli Oscar piu’ o meno hanno questo concetto di base).

 

Terminiamo il giro dei principali mercati cinematografici con i premi che si assegnano in Spagna e che si chiamano Premi Goya.

 

E’ passato un po’ di tempo dalla cerimonia di premiazione della 32a edizione che si e’ tenuta il 3 febbraio 2018 al Centro de Congresos Príncipe Felipe di Madrid presentata dai comici Ernesto Sevilla e Joaquín Reyes, ma molti film non sono ancora usciti da noi e quindi secondo noi e’ interessante parlarne !!


 

Vincitore assoluto della serata e’ stato il film di una regista spagnola (anzi catalana) abbastanza famosa anche da noi per gli ottimi “La mia vita senza me” e “La vita segreta delle parole”.
Parliamo di Isabel Coixet che ha ottenuto 12 candidature per “La librería” che si sono poi tramutate nei premi per il miglior film e miglior regista.
 
Fine Anni ’50. Hardborough, Inghilterra. Florence Green ha perso il marito nel secondo conflitto mondiale e ha deciso di aprire una libreria (seguendo un impulso che la lega al primo incontro con quello che sarebbe divenuto suo marito) in quest’area culturalmente depressa. La sua impresa non sarà semplice perché nella cittadina c’è chi vuole utilizzare l’edificio per altre (presunte) iniziative culturali e farà di tutto per fermarla. Non sarà però del tutto sola perché troverà la collaborazione di una bambina e di un anziano appassionato lettore.
Un cast di grandi attori con Emily Mortimer, Patricia Clarkson e Bill Nighy.
Per ora nessuna previsione di uscita italiana.

 


 

Javier Gutierrez (premio Goya nel 2014 per il bellissimo “La isla mínima”) ha vinto nuovamente come miglior attore protagonista per “El autor” diretto da Manuel Martín Cuenca.

Álvaro, un povero disgraziato, impiegato di studio notarile, sogna di esercitare la scrittura seria, profonda e applaudita dalla critica: che i posteri lo ricordino come qualcuno che ha creato un lavoro unico e irripetibile. Per questo, frequenta seminari e conferenze di scrittura, come quelle impartite dal professor Juan (un magnifico Antonio de la Torre), mentre a sua moglie Amanda (María León) piovono i riconoscimenti dopo la pubblicazione di un best-seller.
Il protagonista di El autor è un tipo invidioso, ambizioso e in crisi: professionale, esistenziale e di coppia. Un personaggio con tutti gli ingredienti per far piangere il pubblico, e che invece, con l’umorismo nero che distilla il film di Martín Cuenca, lo fa ridere: non solo si ride della sua goffaggine, della sua meschinità e delle sue manipolazioni, ma anche perché è facile riconoscervi la bassezza di ciascuno di noi. Siamo tutti Álvaro: sognatori, stupidi, audaci e ossessivi. Perché… chi non ha mai sognato di superare il prossimo, a qualsiasi prezzo?

 


 

Finiamo con “No sé decir adiós” che ha permesso a Nathalie Poza di vincere il premio come miglior attrice protagonista.
Diretto da Lino Escalera e’ un film duro, struggente e autentico sulla fuga inutile di un padre e sua figlia.
Possiamo schivare i problemi, le relazioni e gli impegni, ma quando arriva la morte, ci trova e ci prende, ovunque siamo. A partire da questa premessa, “No sé decir adiós” costruisce un’opera densa, profonda ed emozionante sulla famiglia, il peso del passato e i meccanismi di (in)comunicabilità.

 


 

Questa voce e' stata pubblicata in Di tutto un po'.

Lascia un Commento