La sorgente dell’amore

Questo e’ lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “La sorgente dell’amore”.

 

Dati Tecnici

Regia: Radu Mihaileanu
Con: Leïla Bekhti, Hafsia Herzi, Sabrina Ouazani e Hiam Abbass.
Durata: 135 min


Trama del film

In un piccolo villaggio del Maghreb, Leila, una giovane ventenne, porta avanti una campagna contro lo sfruttamento delle donne per il trasporto dell’acqua. Gli uomini non si danno da fare, e così le donne sono costrette ad assumere la totalità dei compiti. Leila propone allora di fare lo sciopero dell’amore. Niente più sesso finché gli uomini non costruiranno un tubo per portare l’acqua al villaggio.

Trailer

http://www.youtube.com/watch?v=AE7_0yI8d3c

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  1. Apprezzabile il tentativo di denunciare una realtà sociale, religiosa e politica troppo spesso dimenticata.
    Il film mette in luce il degrado culturale che sta alla base di questa realtà, evidenziando la difficoltà di un cambiamento che finisce per concretizzarsi solo nelle apparenze e non genera una vera rivoluzione culturale.
    Radu Mihaileanu, tuttavia, mette da parte la sua arma migliore ovvero il saper raccontare delle storie molto drammatiche in maniera leggera, con risvolti comici: l’ironia, i colpi di scena, l’ottimismo, la brillante sceneggiatura e la stupenda colonna sonora che avevano caratterizzato la pur drammatica storia del film “Il concerto”, lasciano spazio a una visione disillusa della realtà, in un film che non decolla mai.
    Si ride poco e il richiamo ironico alla commedia di Aristofane, con lo sciopero del sesso, non basta, da solo, a dare ritmo a tutto il film.
    Mi aspettavo molto di più.

  2. Vito Capozzo scrive:

    E’ un pò una riproposizione in versione moderna dell’opera di Aristofane: “Lisistrata”. Mi ha ricordato questo film anche altre pellicole: “Viaggio a Kandahar”, “Il cerchio”, “About Elly”, “Il giardino di limoni”, il tema è sempre lo stesso la legge la fa l’uomo a suo uso e consumo e la donna deve subire. Il film è bello, merita di essere visto, ma oltre a un denuncia sulla condizione della donna in questi piccoli villaggi, è anche un’analisi dell’impossibilità ad avere una istruzione per i bambini, basta l’educazione religiosa che ricevono, devono aiutare in casa. Le donazioni dei turisti non vanno a buon fine, la burocrazia è lenta e inesorabile.

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