Due vite, due amori, due case

In pratica è l’ultimo film candidato all’Oscar che arriva nelle sale italiane.
 
Alla fine non ha vinto il premio più ambito, ma già arrivare nelle migliori 8 pellicole della stagione è un grande risultato.
 
Specialmente ricordando che il film del regista irlandese John Crowley aveva un budget di soli 10 milioni di dollari.

 

Brooklyn“, in Italia dal 17 marzo grazie a 20th Century Fox Italia, racconta la storia molto toccante di Eilis Lacey (Saoirse Ronan), una giovane immigrata irlandese che si fa strada nella Brooklyn degli anni ‘50. Attratta dalla promessa dell’America, Eilis lascia l’Irlanda e le comodità della casa materna alla volta della costa di New York. L’inibizione iniziale dovuta alla nostalgia di casa scompare rapidamente con il coinvolgimento in una relazione che catapulta Eilis nel mondo affascinante e inebriante dell’amore. Presto però questo entusiasmo viene spento dal suo passato e la giovane si trova a dover scegliere tra due paesi differenti e le vite che essi comportano.


 

La nostra inviata speciale Anna Baisi era presente all’anteprima e ci racconta le sue impressioni:

“Ho trovato “Brooklyn” del regista John Crowley un buon film “Old Style” rivisitato in chiave moderna.

Tratto dal best seller dello scrittore irlandese Colm Tóibín e adattato dallo scrittore e sceneggiatore Nick Hornby con uno stile più brillante e romantico, il film mantiene le caratteristiche del romanzo di formazione ed infatti l’accento non è posto sull’immigrazione postbellica ma sulla vicenda intima e personalissima della protagonista Eilis Lacey, adolescente che dovrà intraprendere il viaggio oltre oceano verso il Nuovo Mondo.
Eilis viene descritta con una introspezione di rara delicatezza e sensibilità (il romanzo da cui è tratto è stato paragonato a quelli di Jane Austen) ed il travagliato “viaggio” è metafora del doloroso passaggio dall’adolescenza (quell’”età dell’innocenza” di whartoniana memoria) all’età adulta.
La ragazza vive a Enniscorthy, una cittadina irlandese, moralista ed ipocrita, dove tutti sanno tutto di tutti, ma ci vive dignitosamente con la sua famiglia composta dalla madre e dall’amata sorella maggiore Rose, con scarsità di mezzi ma con fiero orgoglio: siamo negli anni ’50 e per la classe media di un piccolo centro le prospettive sono più che modeste..
La sorella Rose, con grande altruismo e bontà (dovrà poi da sola accudire la madre priva di risorse economiche rinunciando così a formarsi una propria famiglia) ed aiutata da padre Flood, un prete che vive a New York, convince Eilis a partire per gli Stati Uniti: lì potrà trovare più facilmente un lavoro e costruirsi un avvenire migliore.
Per la timida e ingenua ragazza questa decisione è tragica: la catapulta nella incertezza e nello sconforto della lontananza dalla famiglia e dalla sua terra di origine.
Il dolore, la nostalgia e la solitudine iniziali saranno fortissimi e l’elaborazione del distacco faticosa come pure l’adeguarsi a quel nuovo mondo senz’altro più affascinante ed emancipato ma destabilizzante per i valori in cui Eilis si era sempre identificata.
La pensione in cui vive però le è d’aiuto perché è gestita da una signora irlandese di “sane” tradizioni che ammira l’integrità e la mitezza di Eilis e la prende sotto la sua ala protettrice.
La signora Kehoe è dotata di un’accattivante senso dell’ironia infatti parlando a due giovani ospiti già introdotte agli usi newyorchesi le rimprovera della loro superficialità con un lapidario “la frivolezza è l’ottavo peccato capitale”.
Eilis, tutt’altro che frivola, trova lavora in un grande magazzino, il Bartocci’s, dove è derisa per la sua indole timida e i suoi abiti modesti ma la ragazza che sotto il temperamento quieto nasconde una ferrea volontà si farà strada inseguendo piccoli, normali e concreti sogni (il più importante è quello di frequentare un corso di economia per diventare contabile) e saprà assimilare i modi e le mode newyorchesi, insomma diventerà “An All American Girl”.
La svolta più eccitante è l’incontro con un giovane e vitale idraulico italo americano Tony Fiorello: non sarà facile per Eilis abbandonarsi alla passione ma superata la diffidenza per le inevitabili anche se piacevoli differenze l’amore irrompe nella sua vita (divertente la lezione “come mangiare gli spaghetti” che le viene impartita dalle compagne di pensione prima della cena a casa della famiglia del ragazzo).
Ma il ritorno a casa per una tragedia famigliare rimette in discussione l’equilibrio trovato e la riporta alle sue amate origini, alle radici mai dimenticate, al fascino della sua terra con i suoi ritmi e la sua meravigliosa natura, ai vecchi amici ed anche ad un nuovo possibile amore: il giovane e benestante Jim Farrell.
Eilis deve di nuovo fare i conti con il rassicurante passato incondizionatamente innocente, il modo di vivere già conosciuto e familiare e l’”ammirazione” di un ragazzo che le è senz’altro più simile per gusti e prospettive.
“Ciò la faceva sentire in modo strano, come se esistessero due persone in lei: una aveva lottato contro due inverni gelidi e molti giorni difficili a Brooklyn, e lì si era innamorata; l’altra era la figlia di sua madre, la Eilis che tutti conoscevano, o che pensavano di conoscere.” (Colm Tóibín – Brooklyn).
Due destini, due vite, due amori, due “case”, meraviglioso ma impossibile, per Eilis la scelta è d’obbligo e quale sarà?
Una vita nella natia Irlanda, vicino ad un uomo con le sue stesse idee ed origini o una nuova vita a Brooklyn – New York, nata dalla conquistata indipendenza, dalla libertà che si è guadagnata salpando verso l’ignoto, insieme ad un ragazzo tanto diverso da lei quanto innamorato che la sta aspettando?
Grazie anche ad un “aiuto involontario” e “perfido”, nella scena clou del film, Eilis troverà la forza di scegliere…
Saoirse Ronan che interpreta Eilis recita con partecipazione dolorosa la sfera più intima, con squisita immedesimazione i “turbamenti” adolescenziali, “in sottrazione” e a volte con distacco e rigidità la vita sociale.
In lingua originale il suo accento irlandese fa la sua bella figura e allora: brava Saoirse.

 

Ecco il trailer ufficiale del film.

 


 

Questa voce e' stata pubblicata in Di tutto un po' e contrassegnata con , .

Lascia un Commento