Dialoghi con… Salvatore Allocca

Nel nostro spazio Dialoghi ospitiamo oggi con piacere Salvatore Allocca.

Salvatore e’ il giovane regista del film “Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato”, una divertente commedia che da fine agosto e’ in programmazione nelle sale italiane.

 

Ciao Salvatore intanto benvenuto sulla pagina degli Amici del Cinema.

Parliamo della tua prima fatica cinematografica, cosa ti ha colpito del romanzo di Daniela Cursi Masella (che e’ anche co-regista della pellicola) dal quale e’ tratto il film ?
Hai trovato delle forti sintonie con quanto sono le storie che vuoi raccontare come regista ?

Del romanzo scritto da Daniela mi ha certamente colpito l’ironia disicantata; il modo in cui l’autrice cinicamente si autoracconta condividendo con i lettori le sue catastrofiche peripezie amorose.
Le sintonie piú grandi le ho trovate nelle atmosfere del libro che molto ricalcano quelle commedie romantiche americane che io amo molto.
In futuro mi piacerebbe poter realizzare altri film di questo tipo. Sono sempre una sfida…

 

Nel film schieri, per fare un paragone calcistico, una giovane, ma talentuosa linea d’attacco femminile.
Come e’ stato lavorare con Francesca Inaudi, Giulia Bevilacqua e Giorgia Surina ?
Personalmente apprezzo molto Francesca Inaudi che ricordo dal bellissimo “Dopo mezzanotte”.

Sí, anche io ho conosciuto Francesca Inaudi con quel film e da allora ho continuato a seguirla.
Trovo che sia un’attrice molto completa ed è stato stimolante e formativo lavorarci insieme.
Anche il resto del cast è stato ineccepibile, regalandomi tanto.
Ho avuto la fortuna di schierare in campo tutti interpreti di grande esperienza che hanno contribuito tantissimo alla riuscita del film. e non solo le donne… Enrico Silvestrin , ad esempio, che non conoscevo bene, è stato una vera e proprio rivelazione per me; un centro avanti di sfondamento, per continuare con i paragoni calcistici…

 

 

Guardando con occhio inesperto puo’ sembrare che, visto il cast di attrici (non dimentichiamo anche Enrico Silvestrin) e la sceneggiatura di ferro, il lavoro del regista in questo caso sia stato solo quello di amalgamare queste due forti componenti.
E invece immagino che ci sia molto di piu’ dietro, giusto ?

Immagini bene, perchè il lavoro nella commedia è molto complesso e non esistono scenegiature di ferro.
È un genere che riechiede un lungo lavoro di preparazione, soprattutto con gli attori, per trovare i tempi giusti, la giusta sintonia, la giusta alchimia.
Quiindi anche la sceneggiatura a volte diventa mero canovaccio da seguire certamente ma da riscrivere in relazione alla materia che hai tra le mani.
Quando vai a realizzare una scena devi essere pronto a riscriverla al volo e ti accorgi che non riesci a farla funzionare.
Del resto, si sà… spesso è piú facile far piangere che ridere…
Voi che ne pensate?

 

Il nostro gruppo di “Amici del Cinema” piu’ che di esperti e’ composto principalmente di appassionati di cinema.
Ci puoi raccontare come e’ nata la tua passione per la settima arte ? E’ stato un colpo di fulmine (magari un ilm/regista particolare) o un innamoramento lento e costante ?

La mia passione per il cinema nasce da bambino perché mio padre, essendo un grande appassionato, mi portava a vedere un film nuovo almeno una volta a settimana.
Se avesse saputo che poi, invece di studiare legge come voleva lui, mi sarei iscritto al Dams, credo che avrebbe preferito portarmi a fare lunghe passeggiate educative per le aule di piazzale Clodio…
Quando mi sono iscritto all’Università, al Dams di Roma Tre, ho avuto la fortuna di ritrovarmi in un ambiente pieno di giovani come me che avevano voglia di imparare “facendo”.
E così mi sono ritrovato subito a realizzare i primi corti e a lavorare con tante persone, nei ruoli più disparati. Si girava senza soldi e senza pretese, solo per il gusto di imparare e sperimentare.
Tutto ciò ha stimolato e accresciuto in me la voglia di trasformare la passione per il cinema in un mestiere da portare avanti con serietà.
Devo tantissimo a questo primo periodo.
In Definitiva penso la mia passione per il cinema sia stato un innamoramento lento e costante supportato da una serie situazioni positive.

 

Parliamo invece un attimo dei tuoi progetti futuri, ho letto che hai in preparazione una pellicola dal nome provvisorio “Il mio miglior amico” con Gianmarco Tognazzi. Ci puoi raccontare brevemente di cosa parlerà ?

Si tratta di un racconto leggero e antiretorico.
Partendo da un’ impostazione da commedia italiana tout court, che mette alla berlina tic e manie dell’italiano medio, vorrei spingermi oltre, contaminando il genere con derivazioni pop che strizzano l’occhio al pulp tarantiniano, al noir – con tanto di femme fatale – e alla black comedy di stampo british.
Al momento non posso rivelarvi altro…

 

E’ un film che sarà prodotto dalla “Vega’s Project” (http://www.vegasproject.it), la società che hai fondato con altri soci per avere un supporto per la parte di produzione.
Facendo un breve giro sul sito internet ho visto che avete in preparazione un film sul calciatore Agostino Di Bartolomei e sullo scrittore Gian Carlo Fusco.
E’ una bella e faticosa esperienza anche questa non è vero ?

Sí, entrambi questi due progetti usciranno entro la fine dell’anno e ne sono molto fiero perchè sono la dimostrazione che un cinema personale e del tutto indipendente , anche se con grandi sacrifici economici, è ancora possibile.

 

Infine una domanda/consiglio per tutti i nostri iscritti. E’ una piovosa sera autunnale e hai voglia di rivederti a casa in piena tranquillità un film del passato, quale dvd metti nel tuo lettore e perche’ ?

Bella domanda… Senza starci troppo a pensare vi consiglio di (ri)vedere “il terzo uomo” di Carol Reed con un immenso Orson Welles.
Vedrete che tutto ció che vi circonda sparirà e vi ritroverete in un classico del cinema di spionaggio ,cupo e sinistro come un horror ma cinico e intelligente come pochi altri film.
Anche il rumore della pioggia che batte sulla vostra finestra sparirà, diventando un tuttuno con le notti perennemente bagante, e magistramente fotografate, di questo capolavoro.

 

   
 

Grazie Salvatore per la disponibilità e il tempo che ci hai gentilmente concesso.

Ti facciamo i classici, ma sentiti auguri per il successo della tua pellicola !!!

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