Le ombre di Salem nell’inconscio di oggi

The Witch” è il film d’esordio, un ottimo horror, del grande Robert Eggers, premiato al Sundance Film Festival come miglior regia e inizio di una carriera che si dimostrerà davvero ricca di ulteriori spunti, in un clima sempre cupo e ossessivo.

 

New England, 1630. Il rigido e bigotto William, che si difende fieramente sostenendo di aver solo praticato il verbo di Cristo, viene giudicato da una corte e allontanato dalla co-munità assieme a sua moglie Katherine e ai loro cinque figli. I reietti si sistemano in una piccola fattoria solitaria ai confini di un fitto bosco. La figlia maggiore Thomasin ha dei dubbi, si sente peccatrice.
Porta Sam, il fratellino neonato, a giocare vicino al bosco, ma il bambino le viene misteriosamente sottratto. Inoltre, il raccolto va male.
Perciò William decide di cercare cibo nel bosco assieme al figlio Caleb, che, turbato dalla scomparsa del fratellino, si fa domande sul Bene e sul Male, sul peccato e su dove egli sia destinato, se Inferno o Paradiso.
Thomasin mostra ulteriori segni di turbamento: per spaventarla, dice alla sorellina Mercy d’essere la strega del bosco e di aver sacrificato Sam al diavolo. Caleb è sconcertato dalle parole della sorella maggiore, ma Thomasin non può rassicurarlo. Di fronte alle ristrettezze, i genitori pensano di mandare Thomasin a servizio presso un’altra famiglia.
Caleb, turbato dalla prospettiva (è molto legato alla sorella), cerca una soluzione e va nel bosco di notte con Thomasin per trovare cibo. Ma solo Thomasin fa ritorno e per la famiglia l’orrore si avvicina.

 

Grande prova dell’esordiente Anya Taylor-Joy e poi Ralph Ineson, Kate Dickie, Harvey Scrimshaw e Lucas Dawson.
 
E da segnalare il bravissimo direttore della fotografia Jarin Blaschke.


 

Queste le parole del regista newyorkese:
 
“E’ un film che fa letteralmente saltare dalla poltrona, il che è divertente e necessario, e non ruota attorno alle grandi domande della vita.
Il lato oscuro dell’umanità è proprio lì, accanto al lato luminoso; è necessario esaminarli entrambi affinché possiamo comprendere meglio chi siamo.
Le storie horror che ci colpiscono di più sono quelle che ci mettono di fronte all’oscurità che noi contrastiamo, sia come società che a livello individuale.
 
Le ombre di Salem sono più che mai vive nell’inconscio delle persone di oggi. Siamo intrappolati in quegli stessi cicli di pensiero, che sono estremamente regressivi e orrendi. La strega rappresenta ancora oggi l’oscurità dell’ignoto: è ancora colei verso la quale le persone puntano il dito, con fare accusatorio.”

 

Paura vera nel trailer ufficiale !

 


 

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