Come si sopravvive ai momenti difficili che ci colpiscono nella nostra vita

Todd Haynes e’ da sempre uno dei nostri registi preferiti e come sempre e’ imperdibile un suo film.
 
May december“, liberamente ispirata alla vicenda di Mary Kay Letourneau, era in concorso all’ultimo Festival di Cannes dove ha ricevuto ottime recensione e purtroppo nessun premio.

 

Elizabeth è un’attrice di successo che si trasferisce temporaneamente a casa di Gracie Atherton-Yoo, la donna che dovrà interpretare in un biopic.
Anni prima Gracie si era trovata al centro di uno scandalo di cui avevano parlato tutti i mass media: moglie e madre esemplare in una cittadina del sud degli Stati Uniti, a 36 anni aveva iniziato una relazione extraconiugale con Joe Yoo, un tredicenne di origine coreana.
La relazione era uscita allo scoperto e Gracie aveva lasciato marito e figlio per vivere alla luce del sole la sua storia con Joe, sfidando la disapprovazione dell’ex marito e del figlio, nonché della comunità di Savannah.
Joe e Gracie si erano sposati, avevano avuto tre figli e avevano continuato a vivere nella loro cittadina proclamando il loro vero amore. L’arrivo di Elizabeth però farà da cartina di tornasole di tutti i problemi rimossi da Grace, che sfoggia un sorriso costante e un’inesauribile capacità di apparire indenne da quello scandalo.

 

Con una strepitosa Natalie Portman, Julianne Moore, Charles Melton e Cory Michael Smith.


 

Sentiamo le parole del regista californiano da una recente intervista:
 
“Ciò che trovo molto interessante è questo senso di instabilità dal punto di vista morale presente nella sceneggiatura di Samy Burch e nelle conversazioni che abbiamo avuto dopo l’idea di iniziare a fare il film.
Ero attratto da questa sfida, dal fare un film complicato per un pubblico contemporaneo. Non ci siamo preoccupati troppo del fatto che l’ambiguità potesse non essere ben accolta dagli spettatori. Ciò che ci ha sorpreso, da un punto di vista creativo e intellettuale, è che sia il pubblico che la critica erano molto aperti a questa sfida, ad entrare in questo territorio ambiguo.
Mi piacerebbe che la vita politica americana fosse un po’ più ambigua e meno chiara di quella che vediamo oggi e in cui assistiamo a questi ultimi fragili, deboli tentativi di un sistema democratico di mantenere le vestigia dell’autoritarismo.
 
In altri miei film esploro aspetti di soggetti femminili che si trovano in contrasto con il loro ambiente sociale. Ma ciò che trovo molto diverso in questa sceneggiatura è che queste donne al centro della storia hanno una tale volontà e un tale potere sugli uomini e sulle famiglie della loro vita e perseguono davvero i loro desideri unici e a volte inquietanti.
Credo sia questo a renderlo diverso da tutti gli altri film che ho fatto. E poi c’è anche la figura più vulnerabile di questo film che secondo me è Joe. Quello che mi è piaciuto molto nella sceneggiatura di Samy è stato il fatto che ha creato un primo e un secondo atto in cui è circondato dalle dinamiche di potere tra queste due donne. Possiamo aprire un po’ la porta a ciò che scopriamo di Joe. E in un certo senso possiamo identificarci con lui.
 
L’ironia era quella di raccontare una storia folle su personaggi molto complicati. Non è solo la storia che gioca un ruolo in questo film, ma è anche un film che racconta come si raccontano le storie e come si sopravvive ai momenti difficili che ci colpiscono nella nostra vita.
La vicenda di Gracie mostra come certe vicende vengono create e raccontate per nasconderne altre e la verità. E il fatto che questa storia che stiamo cercando di raccontare riveli la verità è in realtà qualcosa che mettiamo costantemente in discussione nel corso del film.”

 

E questo e’ il bel trailer ufficiale !!

 


 

Questa voce e' stata pubblicata in Di tutto un po' e contrassegnata con .

Lascia un Commento