La vita e l’esistenza

Acclamato al Sundance e alla Berlinale, e presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma, “Past lives” e’ il film di esordio della regista sudcoreana Celine Song pluricandidato ai Golden Globe e agli Oscar, uno dei film imperdibili di questo 2024.

 

Na-young e Hang-seo sono fidanzatini alle scuole medie, ma i genitori di Na Young devono trasferirsi da Seoul a New York.
Da questa dolorosa separazione trascorrono dodici anni, dopo i quali Na-young, che ora si chiama Nora, e Hang-seo riescono a ritrovarsi e a comunicare via Skype. Di fronte all’impossibilità di incontrarsi nello stesso luogo, Nora sceglie di interrompere la relazione a distanza e concentrarsi sulla propria carriera di scrittrice a New York. Dopo altri dodici anni, Hang-seo vola a New York per vedere Nora.

 

Nel cast Greta Lee, Teo Yoo, John Magaro e Seung-ah Moon.


 

Sentiamo le parole della regista su questo suo primo film:
 
“Una sera di qualche anno fa, mi ritrovai seduta in un bar tra due uomini provenienti da periodi molto diversi della mia vita. Uno era mio marito di New York, l’altro il mio amore d’infanzia, che era venuto dalla Corea per visitare la città. In quel bar, nel ruolo sia di traduttrice che di intermediaria, ho avuto la strana sensazione di attraversare due dimensioni alternative, fondendole in una sola.
Ero seduta lì tra questi due uomini che mi amavano in modi diversi, in due lingue diverse e due culture diverse. E io ero l’unico motivo per cui questi due uomini parlavano tra loro. C’è qualcosa di quasi fantascientifico in questo. Ti senti come qualcuno che può trascendere la cultura, il tempo, lo spazio e la lingua.
 
Il film parla, a un livello molto semplice, di cosa vuol dire esistere come persona. O di com’è scegliere la vita da vivere.
È come se fossi una ciambella. Sei già formata con un piccolo buco dentro di te. Mio marito, quando si innamorò, si innamorò della ciambella. E non penso che essere una ciambella sia una cosa triste. Mi rende semplicemente quello che sono, questa è la mia forma. E il mio partner, o quello di chiunque altro, deve amare quella persona per la sua forma. E poi deve immaginare il buco della ciambella che vola dodici ore per andare a trovarlo.
 
In piu’ quando si parla di destino nelle culture occidentali, si tratta di una cosa per cui bisogna fare qualcosa. Ma spesso nelle culture orientali, quando parlano di In Yun, non è necessariamente un elemento attuabile. A volte è qualcosa che ti arriva semplicemente.”

 

Spazio al trailer ufficiale di questo intenso film !!

 


 

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