La rabbia che domina la vita dei giovani

Sono passati ben 5 anni (come vola il tempo) da “L’atelier“, l’ultimo film diretto dal bravo Laurent Cantet (ormai famosissimo anche da noi) e accogliamo con gioia la sua ultima fatica “Arthur Rambo – Il blogger maledetto” in uscita questa settimana.

 

Karim D. è il fenomeno del momento: un giovane romanziere alla moda che viene dalla banlieue, simbolo della Francia multiculturale e icona dell’antirazzismo. Nonostante sia coccolato e protetto da giornali e televisioni, Karim finisce in un tritacarne mediatico quando qualcuno riesuma vecchi tweet antisemiti, omofobi e misogini che ha postato con lo pseudonimo di Arthur Rambo. Ispirato al caso di Mehdi Meklat, l’ottavo lungometraggio di Cantet affronta la questione dell’identità fornendo un’implacabile testimonianza della violenza dei meccanismi dei social.

 

Nel cast Rabah Naït Oufella (che ha esordito proprio a 13 anni in “La classe” dello stesso Cantet), Antoine Reinartz e Sofian Khammes.


 

Sentiamo le parole del regista francese da una sua recente intervista:
 
“Mi sono ispirato al caso di Mehdi Meklat, divenuto celebre in Francia nel 2017 come commentatore radiofonico e scrittore e poi messo alla gogna quando emersero vecchi tweet postati sotto il falso account Marcelin Deschamps. È stato un clic, ma il film non è un biopic. Conoscevo Meklat per il sul suo blog sulla banlieu e come tanti ascoltavo la sua rubrica su France Inter, aveva 17 anni, mi colpiva per la freschezza. Quando sono usciti i suoi tweet, inaccettabili, ho avuto una vertigine. Come era possibile che la stessa persona fosse l’autore delle riflessioni che mi avevano colpito ma anche di quei messaggi scioccanti e inammissibili, come ragiona una persona capace di tanto ?
 
C’era qualcosa che non arrivavo a comprendere e penso che neanche lui capisse. Volevo analizzare questo abisso che resta un enigma. Già dai tempi de La classe, mi interrogo sul ruolo delle reti sociali nella nostra vita, soprattutto in quella dei giovanissimi, che nella confusione imperante cercano lì risposte rapide e facili. Non condanno i social, li trovo molto utili ma vanno utilizzati conoscendone i meccanismi.
 
La rabbia domina la vita dei giovani di seconda generazione. Karim la sua l’ha addomesticata, il libro gli ha permesso un’ascesa sociale negata a altri, ha accesso al mondo degli intellettuali che lo scarica quando si scopre cosa ha scritto. E gli torna addosso rilanciata dal fratello piccolo Farid e dai suoi amici che credono in Arthur Rambo.
Lui lo ha creato per provocare, come forma di satira ma si accorge che i giovani ci credono. Sono questi ragazzi che voglio raccontare con il mio cinema, vivono una grande solitudine, non trovano risposte. Costantemente sotto il giudizio altrui: della famiglia, degli amici, nel caso di Karim, anche quelli della web tv che si sentono traditi, dei follower.”

 

Ecco il bel trailer ufficiale !!

 


 

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