Quelle scuole per casalinghe infinitamente bizzarre e spaventose

Di “La brava moglie” (“La bonne épouse”) ve ne avevamo parlato lo scorso anno nella nostra rubrica sul cinema francese.
 
Per fortuna adesso il film di Martin Provost (“Séraphine”, “Quello che so di lei“) esce anche nelle sale per la gioia di noi cinefili.

 

Avere cura della casa e piegarsi al dovere coniugale senza fiatare: è ciò che insegna con ardore Paulette Van Der Beck nella sua scuola per casalinghe. Quando improvvisamente si trova vedova e senza soldi, le sue certezze vacillano. Sarà per il ritorno del suo primo amore o per il vento di libertà del maggio ’68? E se la brava moglie diventasse finalmente una donna libera?

 

Interpreti di spessore come Juliette Binoche, Yolande Moreau, Noémie Lvovsky, Edouard Baer e François Berléand.


 

Sentiamo un estratto dalla presentazione del regista su questo suo ultimo film:
 
“Il film è nato da un incontro. Un’estate ho affittato una casa nel Cotentin, penisola della Normandia, appartenente a una signora di 80 anni di nome Albane. Era una nobile, ma viveva da contadina, con i suoi animali. Abbiamo fatto amicizia e mi ha raccontato come avesse deciso, dopo la guerra, di non studiare, contro il parere dei genitori, perché preferiva frequentare la scuola per casalinghe, restando così con le sue amiche.
Non sapevo esattamente cosa fosse una «scuola per casalinghe», ma sentendola parlare della sua esperienza ho visto sfilare delle immagini.
Con la mia co-sceneggiatrice Séverine Werba ho immediatamente iniziato delle ricerche. Sì, c’è stata davvero un’epoca nella quale si insegnava alle ragazze a diventare delle spose perfette. Intorno a noi delle testimonianze dirette attestavano quell’epoca conclusa eppure non così lontana. Negli archivi dell’INA, Institut National de l’Audiovisuel, abbiamo anche scovato dei documentari sorprendenti su quelle scuole.
 
Ho scelto di fare una commedia perché l’immaginario veicolato da quelle scuole è allo stesso tempo infinitamente bizzarro e spaventoso. Racconta tutta un’epoca. Volevo che il film fosse molto stilizzato, con dei dialoghi cesellati, un ritmo sostenuto, dell’emozione Che fosse pieno di quell’energia incredibile che si è liberata con il ‘68.
 
Ho scritto il ruolo di Paulette per Juliette Binoche . Desideravo molto lavorare con lei. È un’attrice incredibile, in costante ricerca, capace di prendere tutti i rischi. Ha il desiderio profondo di superarsi, non avevo alcun dubbio che sarebbe stata una
Paulette ideale. Conoscevo inoltre la sua passione per la danza e sapevo che avrebbe potuto cantare. Sul set è di una sincerità e generosità assolute. Sempre attenta, concentrata, disponibile. Ed è incredibilmente concreta.
Nel film possiede una comicità irresistibile. È talmente raro essere capaci di passare così velocemente dalla risata alle lacrime.”

 

Che ne dite di vederci il trailer italiano ?

 


 

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