La nostra realta’ al collasso

Se il folgorante esordio con “La terra dell’abbastanza” era piaciuto molto a pubblico e critica, con “Favolacce” e’ andata ancora meglio visto che il film dei fratelli D’Innocenzo ha avuto un gradimento ancora maggiore.
 
Se ne sono accorti pure al Festival di Berlino dove il premio per la miglior sceneggiatura.
 
E adesso, visto che le sale cinematografiche sono ancora chiuse, arriva direttamente in streaming.

 

Siamo nelle periferie residenziali più isolate di Roma, luoghi in cui la vita scorre quasi piatta e dove tutto sembra normale, tranquillo e sotto controllo.
Bruno e Dalila sono sposati e crescono i loro figli preadolescenti nella quiete sonnolenta del quartiere, dove risiedono altri nuclei familiari come il loro, una scuola e tutto ciò che serve per garantire un normalissimo svolgimento della contemporanea vita piccolo/medio-borghese.
Un quadro apparentemente placido e rassicurante ma che invece copre una realtà molto più complessa e sul punto di collassare: i figli, diligenti ma crudeli, ripiegati su stessi, infelici e profondamente soli, sono contemporaneamente causa e bersaglio di tensioni personali (e non solo) continue che potrebbero esplodere da un momento all’altro, smascherando le contraddizioni su cui è costruito il tessuto sociale profondamente ipocrita su cui i loro genitori hanno edificato una vita solo superficialmente ideale.

 

Cast completo con Elio Germano, Tommaso Di Cola, Barbara Ronchi, Giulietta Rebeggiani, Gabriel Montesi e Justin Korovkin.


 

Sentiamo le parole dei fratelli D’Innocenzo alla presentazione stampa all’ultimo festival di Berlino:
 
“La terra dell’abbastanza” è un film di genere, declinato con tinte noir e introspettive perché è quello che siamo, ma in realtà abbiamo fatto quel film come biglietto da visita per fare questo. Lo abbiamo scritto a 19 anni e ora che ne abbiamo 31 non volevamo che passasse altro tempo, rischiando di perdere quello sguardo imparziale nel guardare ai bambini.
 
Da bambini riuscivamo ad avere uno sguardo molto preciso di quella che era la realtà delle cose, ma pensavamo che crescendo l’avremmo persa. Invece siamo riusciti a mantenerla.
La rabbia dei bambini è naturale e senza retropensiero. Sono vergini. Hanno preso coscienza di quello che hanno visto e non vogliono prenderne parte, ma senza spirito vendicativo o di riscatto.
Veniamo dalla periferia e ci riteniamo privilegiati a essere nati lì perché siamo cresciuti prima, ed è un bene perché le nuove generazioni crescono molto lentamente, almeno in Italia.
 
Ma il film è universale, le tematiche sono universali, e il contesto richiama la suburbia americana e un immaginario molto più ampio.
Somatizziamo quello che viviamo, in contrapposizione con i bambini che hanno volti innocenti e bellissimi. Loro sono il nuovo, non sono ancora entrati in quelle maledette vie del retropensiero, della paura della comunicazione.”

 

E questo e’ il trailer ufficiale !!

 


 

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