Dal Vostro Inviato a Venezia: il giorno dei Manetti Brothers

La giornata del Vostro Inviato inizia nel migliore dei modi possibili, nel suo ristorante “segreto” a pochi passi dal Palazzo del Cinema. La specialità sono le cape lunghe alla griglia, cape lunghe tenerissime e saporite, ancora pescate a mano. Seguono spaghetti alla malamocchina, rossi coi peoci, e spiedino di sarde all’aneto e limone. Il tutto innaffiato con chardonnay locale. Per fortuna il primo film della giornata, un documentario sulla spiaggia di Mondello a Palermo, “Happy Winter” girato con buon ritmo dal giovane regista Giovanni Totaro (l’ultimo a destra nella foto con gli interpreti del film) consente al Vostro Inviato di non addormentarsi.

Dura lo spazio di un’estate, forse quella del 2017, e un po’ come Sacro Gra di Rosi mostra in parallelo le storie dei personaggi più caratteristici che popolano gli stabilimenti balneari. E’ una Sicilia lontana dagli stereotipi, raccontata con grazia e senza giudizi ma anche senza mai graffiare.

Senza nemmeno il tempo per una passeggiata, si rientra subito in sala Darsena per il film franco algerino presentato nella sezione Orizzonti “Les Bienheureux” della regista Sofia Djama, la prima a sinistra nella foto con i suoi interpreti. Ambientato ad Algieri nel 2007 racconta le storie intrecciate di tre adolescenti e dei loro genitori sullo sfondo delle proteste di piazza delle primavere arabe. Gli incubi della gerra civile sono ancora vivi, come lo sono le ferite che ha lasciato. Il controllo militare della città, il bigottismo religioso sempre più diffuso non lasciano grandi speranze per la società libera e aperta che i protagonisti hanno sognato. E’ un film di impostazione molto francese e sensibilità femminile. Al Vostro Inviato, come avrete immaginato, è piaciuto molto.

Ed eccoci al clou della giornata, il terzo film italiano in concorso quest’anno. Si tratta di “Ammore e Malavita” dei Manetti Brothers. Per il Vostro Inviato, che odia i serial violenti alla Gomorra, questa parodia del noir in forma di sceneggiata napoletana è una ventata di aria fresca. Divertentissimo, con interpreti bravissimi tra cui una sorprendente Claudia Gerini, ha alcune scene che sono già cult. Una tra tutte, la visita guidata dei turisti americani alle vele di Scampia,  con scippo e canzoncina finale. E che dire, c’è anche un boss che per amore decide di rompere le regole ferree del mondo maschile cui appartiene. Il Vostro Inviato non può che apprezzare.

La serata si chiude in Sala Grande con il film “Loving Pablo” di Fernando Leon de Aranoa sulla vita di Pablo Escobar raccontata dalla gionalista colombiana Virginia Vallejo che oltre ad averlo intervistato ne è stata anche l’amante. Interpreti d’eccezione Javier Bardem e Penelope Cruz. C’erano tutte le premesse per un buon film. Immaginate dunque la sorpresa del Vostro Inviato quando fin dalle prime scene sia la Cruz che interpreta Virginia che Bardem, che interpreta Escobar, in Colombia parlano in inglese con accento spagnolo! L’effetto è straniante e toglie ogni credibilità ai personaggi. Per il resto il film non è male, racconta in modo plausibile i meccanismi che hanno messo in moto la caduta di Escobar, anche se il Vostro Inviato si è astenuto dal guardare le scene di tortura più violente. Ma non ha nulla di memorabile, se non la pancia prominente di Escobar/Bardem.Pancia peraltro già smaltita, perchè non ve n’è traccia sul red carpet di Venezia.

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