Chi va difeso… il gruppo o l’intrusa ?

L’Intrusa” è il nuovo film di Leonardo Di Costanzo, il regista del bellissimo “L’Intervallo” selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2017 e adesso finalmente su tutti gli schermi italiani !!

 

Giovanna è la fondatrice del centro “la Masseria” a Napoli, luogo di gioco e creatività al riparo dal degrado e dalle logiche mafiose. Ed è proprio alla Masseria che, con i suoi due figli, cerca rifugio Maria, giovanissima moglie di un camorrista arrestato per un efferato omicidio. Maria rappresenta tutto quello da cui le madri dei bambini che frequentano il centro stanno cercando di proteggere i loro figli, e Giovanna si trova così di fronte ad una scelta esiziale: Maria, l’intrusa, va accolta o allontanata? Chi va difeso, il gruppo o chi – senza dirlo – chiede l’ultima possibilità di sfuggire ad una vita già scritta?


 

Anna Baisi ha visto in anteprima per Amicinema questo film ed ecco allora la sua recensione:
 
“Il secondo film di Leonardo Di Costanzo “L’Intrusa” è un mix tra documentario e fiction e questo perché fatte poche eccezioni (una su tutte Raffaella Giordano danzatrice, coreografa e per la seconda volta attrice che impersona la protagonista Giovanna) nessuno degli “attori” è un professionista e tutti impersonano se stessi.
Infatti gli assistenti del centro sono assistenti nella vita e i giovani a rischio lo sono altrettanto e vivono come quelli del film a Napoli in un quartiere degradato e nello stesso “ruolo” raccontano una storia non loro ma che forse ne è molto simile.
Giovanna gestisce un centro di accoglienza chiamato La Masseria che raccoglie giovani di varie età ed impegnandoli con giochi o lavori creativi oltre a toglierli dalla strada cerca di insegnar loro un modo diverso di stare al mondo fuori dagli schemi già definiti dalla società camorrista.
La scuola supporta il progetto ed i genitori sono entusiasti di questo luogo che sentono proprio: un’oasi dove vivere serenamente.
L’equilibrio e l’armonia che qui regna vengono spezzati dall’arrivo di Maria una giovane donna arrogante e all’apparenza “una dura” che porta con sé un neonato e la piccola Rita e cerca rifugio: una casa dove vivere.
 
Giovanna ovviamente la accoglie ma purtroppo e volutamente Maria ha omesso di dire che è moglie di un latitante, camorrista feroce e responsabile di un efferato omicidio.
Giovanna è ferita da questa menzogna ma comprende che quella donna e soprattutto la piccola Rita sono anch’esse delle vittime bisognose di aiuto e nonostante tutto consente loro di rimanere.
Questa scelta non è condivisa dai genitori, dagli assistenti, dalle altre donne che gestiscono il centro che sentono questa presenza come una sconfitta verso la camorra, quel loro luogo incontaminato violato dai “cattivi” e l’accoglienza da parte di loro che sono i “buoni” viene negata perché l’intolleranza e più forte della pietas e il pregiudizio divide la realtà in “buoni“ e “cattivi” a tutto tondo e senza sfumature.
Giovanna, mente aperta forse perché non appartenente allo stesso status sociale, straniera non partenopea, insomma un’altra Intrusa, rimane sola ma nella festa finale si unisce alla comunità e ride, accetta la cruda realtà perché bisogna andare avanti, costruire e condividere con gli altri il buono che si è costruito, insomma quello che si riesce, nella speranza che le menti si possano aprire all’altro e che in un possibile futuro Maria e Rita possano essere viste senza etichette ma come esseri umani nelle stesse condizioni di disagio che vogliono anch’esse sfuggire da un destino predestinato ed infinitamente ingiusto.
Film che sa leggere con profondità la realtà con le sue contraddizioni, antiretorico per eccellenza coglie con finezza la difficoltà estrema dell’uscire dagli schemi mentali che si crede di avere superato ma che in realtà rimangono nei personaggi “buoni” che credendo in una loro diversità in realtà tutto sommato seguono le stesse logiche dei “cattivi” camorristi.”

 

Per concludere ecco il bellissimo trailer italiano.

 


 

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