E la chiamano estate

Questo e’ lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “E la chiamano estate”.

 

Dati Tecnici
Regia: Paolo Franchi
Con: Isabella Ferrari, Jean-Marc Barr, Luca Argentero, Filippo Nigro e Eva Riccobono.
Durata: 97 min

Trama del film
“Dino e Anna sono una coppia di quarantenni. La loro non è una relazione convenzionale perchènon c’è mai stato un rapporto fisico. Il suicidio dell’unico fratello di Dino e il successivo abbandono da parte della madre lo hanno profondamente segnato. Il suo malessere lo porta ad avere rapporti sessuali con prostitute. Inoltre cerca gli ex fidanzati di Anna chiedendo loro di tornare con lei. Anna non vuole mettere fine a questo tormentato rapporto perché la sofferenza di Dino la fa sentire profondamente amata.

 

Trailer
http://www.youtube.com/watch?v=6EgezEcTWig

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  1. Elena Costa scrive:

    Sono andata a vedere il tanto contestato film del Festival di Roma, con premiazione a Regia e ad Isabella Ferrari: E LA CHIAMANO ESTATE.
    Un film per chi almeno un po’ di psicologia e psicanalisi le mastichi…perchè il suo valore sta in questo: aver parlato delle devianze sessuali-amorose legate alla psiche.
    Chi ha criticato negativamente questo film è rimasto solo in superficie, senza vederne il valore. Indubbiamente un film lento ed introspettivo, con un uso del linguaggio che si ripete, perchè la ripetizione calma le ansie, con inquadrature bellissime che a me ricordavano Antonioni.
    Un mondo di apparenze felici e ‘normali’ dietro le quali si aprono abissi che lentamente nel film vengono a galla, molto pirandelliano. Bello l’uso simbolico dei colori: yin e yang del bianco e nero, il rosso della passione.
    Belli i molti simboli: lui che fa l’anestesista ad esempio, che sa addormentare le anime tranne la sua, inquieta e malata. Ci sono molte scene …interessanti che non commento per non togliervi il gusto della visione, poi se mai, se qualcuno lo vedrà, potremo parlarne vis a vis.
    Chi non si ama, per varie ragioni, chi vive il senso di colpa, può agire in maniera contorta, come questi personaggi. Un grandissimo pregio del film è narrare senza giudicare, cose che per la morale perbenista comune sarebbero solo ‘devianza e peccato’.
    Amore e sesso, eterna scissione, qui perfettamente incarnata. E poi veniamo alle donne. Ho letto una critica secca sul fatto che qui vengano descritte come sottomesse, per non parlare delle varie prostitute…certo le figure non sono positive, ma secondo me sono realistiche.
    Il regista racconta e lascia a noi pensare, trarre le emozioni. Isabella Ferrari brava e bella, ma anche le figure maschili meritano un elogio.
    Ci sono molte scene hard, erotiche, spinte, è vietato ai m.14 anni (ridevo pensando che Ultimo Tango a Parigi era allora vietato ai m.18…) ma vedere questo film come ‘osceno’, significa non aver capito nulla, per me.
    A me ovviamente è piaciuto.

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