Si apre il 22o festival del cinema Africano, d’Asia e America Latina

Si e’ aperto ieri il 22o festival del cinema Africano, d’Asia e America Latina.

Anche quest’anno, nonostante la consueta indifferenza delle istituzioni e dei media, l’impegno di pochi, ma tenaci appassionati del cinema, e’ riuscito ad organizzare questa meritoria rassegna il cui scopo fondamentale e’ quello di dare visibilità a molti autori stranieri che non troveranno mai posto nelle normali programmazioni delle sale cinematografiche italiane.

Peccato perche’ la sensibilità, l’impegno, la passione dei cineasti africani, asiatici e latinoamericani qui presentati non ha niente da invidiare a quelle dei piu’ rinomati colleghi dei festival piu’ importanti.
E, in molti casi, anche la qualità stessa dell’opera e’ rilevante.

 

Quest’anno il festival prevede la proiezione di oltre 60 titoli suddivisi in 9 sezioni in 5 sale milanesi (Auditorium S.Fedele, Spazio Oberdan, Rosetum, Palestrina, Institut Francais).

Il programma completo della manifestazione, che seguiremo attentamente durante la settimana e che durerà fino a domenica 25 marzo, e tutte le informazioni necessarie sono disponibili sul sito http://www.festivalcinemaafricano.org

Potete seguire anche questo divertente blog (http://www.cinemafricasiamerica.com) con tutti i racconti (e i film previsti) di ogni singola giornata di festival.

 

La serata inaugurale di ieri sera all’Auditorium S.Fedele ha visto la partecipazione di un folto pubblico (molti purtroppo sono dovuti rimanere fuori per mancanza di posti).

Annamaria Gallone e Alessandra Speciale hanno presentato questa edizione del festival, sospesa tra indifferenza del mondo cinematografico italiano e passione degli organizzatori, snocciolando le diverse novità di quest’anno (una sezione di film cinesi in collaborazione con il festival di San Sebastian, i film comici africani presentati da Gino & Michele).

 

Piatto forte della serata, la proiezione di “El Shooq” (Lussuria) opera del regista egiziano Khaled El Hagar, vincitore del Cairo International Film Festival 2010, e presente per la 6a volta qui a Milano.

La pellicola e’ ambientata nei quartieri popolari di Alessandria dove si concentrano gli immigrati in condizioni di estrema povertà, senza alcuna assistenza sociale.
Quando il figlio della protogonista Fatma si ammala, la famiglia non potrà affrontare le spese delle cure.
All’insaputa del marito, Fatma parte per il Cairo e comincia a mendicare per le strade della capitale. Quando torna a casa, è troppo tardi. Accecata dal dolore, la donna diventa sempre più avida e ossessionata dal denaro, fino a trasformarsi in un’usuraia senza scrupoli.

 

El Hagar (che potete vedere in uno dei nostri scatti della serata) ha un tocco molto felice per le inquadrature e un gusto per le immagini molto raro… tanti piccoli quadretti di grande intensità emotiva.
Meno digeribile per il gusto europeo invece l’eccesso di melodramma, sia nella trama che nella recitazione, con una musica molto insistente che sottolinea con potenza i momenti piu’ emotivi del film.
Di sottofondo, ma questo penso sia tipico della filmografia africana, una certa ingenuità di base, una concezione naif del cinema, che pero’ garantisce una immediatezza che non sempre possiamo trovare nelle opere europee.

 

Questa era la serata inaugurale, vi aspettiamo tutti per le proiezioni e gli eventi settimanali, ai quali Amicinema darà ampio spazio.  Dove c’e’ la passione per il cinema ci siamo anche noi !!

 

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