Andrea Arnold è una delle registe indie più apprezzate dalla critica e dai festival e se ricordate il suo “American Honey” vinse a Cannes 2016 il Premio della Giuria.
Con “Bird” è ritornata in concorso sempre a Cannes dove non ha vinto premi, ma si è guadagnata molti complimenti e per questo noi l’attendiamo con piacere grazie alla Lucky Red che lo porta adesso in sala !
Bailey ha 12 anni che sembrano dieci di più, perché è da sempre abituata a risolvere da sola i guai suoi e di chi le sta intorno.
La sua famiglia più che allargata è scomposta: lei vive con il padre Bug e il fratello maggiore Hunter, figlio della ragazza che papà ha messo incinta a 14 anni, mentre la madre di Bailey ha avuto altri tre figli da uomini di passaggio, e al momento frequenta un tipo equivoco e violento, circondandosi di tossici.
Bug sta per sposarsi con una donna conosciuta tre mesi prima, e Bailey rifiuta di andare al suo matrimonio: non ne può più del caos della sua esistenza e non sa come diventare adulta, nemmeno adesso che l’arrivo del ciclo le ha annunciato di essere biologicamente una donna.
Le uniche creature che la mettono di buon umore sono gli animali.. cani, cavalli, gabbiani, corvi, farfalle, e uno strano giovane uomo soprannominato Bird, che se ne sta appollaiato in cima ai palazzi del quartiere e cerca la sua famiglia, che un tempo abitava accanto alla madre di Bailey.
Con il bravo Barry Keoghan e poi James Nelson-Joyce, Jasmine Jobson, Franz Rogowski e Rhys Yates.
Queste sono le parole della regista del Kent su questo suo grande film:
“Bird è stato il film più difficile che ho fatto. Ci sono state molte più sfide del solito e restrizioni che non avevo mai incontrato. Ho dovuto cambiare tanto nella sceneggiatura e il montaggio è stato davvero complesso.
Ogni volta che qualcuno mi chiede di temi o grandi progetti, in realtà non ne ho. Non so perché faccio qualcosa che faccio in anticipo. Non mi dico mai: farò un film su un’adolescente. Nasce semplicemente dalla domanda: “Chi c’è in questo mondo? Chi è?”. Nasce e basta.
Non l’ho pianificato, e non mi sono prefissato di fare una storia di formazione, o qualcosa del genere. L’ho semplicemente assemblato.
Inizio con quell’immagine e continuo da lì. Non mi rendo nemmeno conto di lavorare in un genere. Semplicemente scavo nell’immagine e vedo cosa ne viene fuori. Quando la gente parla di quello che ho fatto, cercando di intuire un tema o di stabilire collegamenti tra i miei film, non è qualcosa che faccio.
È davvero del tutto inconscio. Non penso per temi o progetti.
L’origine di questo film l’ho già detta, a Cannes. Avevo dormito due ore e avevo appena presentato il film in anteprima, ed è appena uscito. Ma di solito cerco di tenerlo segreto. C’era un uomo in piedi sul bordo del tetto di un alto edificio.”
Che ne dite di vederci il trailer italiano ?