La dolce compagnia della malinconia

Tratto dalla graphic novel omonima di Sara Varon, “Il mio amico robot” segna l’esordio nel lungometraggio d’animazione di Pablo Berger (“Blancanieves“) con la soddisfazione di essere scelto nella cinquina dei film candidati all’Oscar.

 

New York, anni 80, settembre. Dog, cane antropomorfo, vive un’esistenza solitaria, fatta di televisione e cibi preconfezionati.
Durante una serata malinconica, consulta dei modelli di robot da acquistare e ne ordina uno per corrispondenza. Quando Robot gli viene recapitato a domicilio, nasce un’intensa amicizia tra questi e Dog: i due girano Manhattan in lungo e in largo, condividendo esperienze inebrianti.
Dopo una giornata trascorsa in spiaggia Robot si blocca e non riesce più a rialzarsi: Dog cerca una soluzione, ma al suo ritorno trova lo stabilimento chiuso fino alla stagione successiva.
Costretti a rimanere separati l’uno dall’altro per molti mesi, Dog e Robot finiranno per trovare soluzioni alternative alla rispettiva solitudine.


 

Virna Castiglioni era presente all’anteprima stampa ed ecco la sua recensione:
 
“”Il mio amico robot” (Robot Dreams) è un anime dall’animo tenero che ci fa scoprire il lato sensibile di un robot di latta quando un cane solo lo investe di amore fraterno e lo considera il suo migliore amico.
Non mancano le cattiverie di chi disprezza quello che non capisce, la tenacia di chi vorrebbe ridare vita a quello che è solo scarto per altri, la cattiveria gratuita nei confronti del diverso ritenuto inferiore o peggio inutile.
La vita solitaria di Dog fatta di noia, di tv, di cibi confezionati in una Manhattan fredda e distante viene investita da un raggio di sole. Uno spot, intercettato fra uno zapping frenetico quanto annoiato, riaccende lo sguardo spento e rassegnato ad una routine che uccide. Un robot da assemblare e costruire con le proprie mani per avere finalmente qualcuno con cui passare il tempo. Da quando Robot è finito non è più soltanto un insieme di pezzi meccanici ma un involucro che contiene un cuore pulsante e un animo che può ricevere e dare amore.
 
L’idillio cercato, voluto e finalmente realizzato è destinato a durare poco. Un giorno che sembra perfetto si tramuta in trappola e il robot rimane imprigionato nel suo corpo di latta sulla spiaggia che chiude i battenti fino alla prossima stagione balneare.
Tutto è vano e i tentativi di Dog pronto a tutto pur di salvare il suo amico si rivelano fallaci. Non resta che continuare la vita di prima e cercare di sopravvivere fino a quando si potrà incontrare di nuovo un amico.
Un film delicato che non ha bisogno di parole, di inutili dialoghi per arrivare al pubblico, che emoziona con la scelta di una colonna sonora che scandisce alla perfezione la storia che non è mai piatta e banale.
 
Un film di animazione che è ricco di sentimento, che fa riflettere, incanta e commuove e lascia con un senso di malinconia e struggimento che è la dolce compagnia di chi ha perso qualcuno ma non lo ha mai dimenticato perché chi ha amato e chi lo è stato a sua volta ha con sé l’antidoto giusto per affrontare anche la separazione e la lontananza eterne.
Un film che non si rivolge esclusivamente al pubblico dei più piccoli ma abbraccia una platea molto più vasta e con la sua trama essenziale ma ricca di dettagli evoca un passato in cui gli adulti possono riconoscersi e i bambini sentirsi liberi di sognare.
 
Il mio amico robot (Robot Dreams) è scritto e diretto da Berger al suo esordio nel cinema di animazione in 2D e si ispira alla omonima graphic novel di Sara Varon. Acclamato al 76° Festival di Cannes ha ricevuto il premio Controcampo per il miglior film al Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy e una candidatura agli Oscar come miglior film di animazione.”

 

E questo e’ il bel trailer ufficiale !!

 


 

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