L’ottimo ritorno di Park Chan-wook

Sono passati quasi 7 anni dall’ultimo di Park Chan-wook (“Mademoiselle” nel 2016) e adesso il maestro sudcoreano di “Mr. Vendetta” e “Old Boy” torna alla regia con l’atteso “Decision to leave“, film per il quale ha vinto il Premio alla Regia all’ultimo festival di Cannes.

 

Hae-joon è un detective infallibile e un marito insoddisfatto: quando si trova alle prese con un caso di suicidio, ritiene che si tratti in realtà di omicidio. Per questo indaga sulla moglie cinese della vittima, Seo-rae, ma se ne innamora all’istante.
Attraverso una sottile rete di seduzione, Seo-rae sembra soggiogare Hae-joon, che però ha un’intuizione che potrebbe ribaltare il corso dell’indagine.

 

Nel cast Wei Tang (la bravissima interprete di “Lussuria – Seduzione e tradimento”), Go Kyung-pyo, Hae-il Park e Yong-woo Park.


 

Sentiamo le parole di Park Chan-wook su questa ultima sua fatica:

 

“Tutto è iniziato da una conversazione a Londra con la sceneggiatrice CHUNG Seo-kyung, con la quale ho collaborato per parecchi film. In relazione alla storia, prima di quell’incontro avevo solo un paio di elementi in mente. Il primo è una canzone coreana intitolata ‘The Mist (Foschia)’, composta da LEE Bongjo, che amo da quando ero un ragazzo, e che conoscevo solo nella versione registrata da CHUNG Hoon-hee.
Poi ho scoperto che esisteva anche una versione dei Twin Folio e,quando l’ho ascoltata, me ne sono innamorato. E mi sono chiesto come sarebbe stato fare un film con la voce di CHUNG Hoon-hee e con un’altra versione della canzone con la voce di SONG Changsik.
 
Ovviamente immaginavo che avrebbe dovuto trattarsi di un film romantico ambientato in una città avvolta nella nebbia. Il secondo elemento è che desideravo girare un film che avesse come protagonista un detective dalla personalità simile a quella del mio detective preferito, cioè Martin Beck, protagonista della serie svedese di romanzi polizieschi.
Volevo un detective che fosse gentile, tranquillo pulito, elegante. I due elementi si sono fusi nel corso della conversazione con la sceneggiatrice CHUNG Seo-kyung, e gradualmente la storia ha preso forma.
Il significato del titolo ? Quando due persone dicono: “Non credo che le cose funzionerebbero tra noi”, poi decidono di separarsi. Ma quando qualcuno esprime questa intenzione in modo tanto risoluto, da una prospettiva esterna la cosa non suona molto convincente.
Forse ne hanno l’intenzione e sono d’accordo ma, siccome nel profondo dei loro cuori non vogliono davvero separarsi, questo è un titolo che suggerisce che alla fine non riusciranno a lasciarsi.
 
Se i miei film precedenti erano intensi, realizzati con il proposito di provocare una reazione forte, “DECISION TO LEAVE” è un film che vuole coinvolgere il pubblico in modo sottile catturandone l’attenzione un po’ alla volta.
Per cui non c’è troppa violenza, non ci sono nudi o contenuti di tipo sessuale. Desideravo mostrare quei sentimenti complessi che ogni essere umano, ogni persona adulta, può comprendere per averli provati.”

 

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