Una storia on the road un po’ sopra le righe

Eugenio Cappuccio (“Volevo solo dormirle addosso”, “Uno su due”) dirige “La mia ombra è tua” un interessante film italiano per questo finale di mese.

 

Questa è una storia d’amore, iniziata quarant’anni fa e mai finita. È anche la storia di un viaggio attraverso l’Italia intrapreso da una strana coppia a bordo di una vecchia jeep: Emiliano, un venticinquenne appena laureato con il massimo dei voti in Lettere Antiche, e Vittorio Vezzosi, un burbero scrittore sessantenne che da anni conduce una vita da eremita in seguito alla pubblicazione del suo unico libro, successo planetario indelebile nella memoria di tutti. I due sono diretti a Milano, alla Fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, in un viaggio ricco di rocamboleschi e divertenti rovesci seguito avidamente in diretta dal mondo social, stimolato casualmente da un’influencer. Il Vezzosi ha infatti accettato di tenere un discorso infrangendo un silenzio durato più di vent’anni. Alla fiera li attendono Milena, il perduto amore dello scrittore, e una folla oceanica smaniosa di ascoltare il Vezzosi fare i conti con il suo passato, e soprattutto con lo sguardo del nostro Paese, attanagliato dalla nostalgia e perso nel ricordo di sé.

 

Ottimo cast italiano con Marco Giallini, Giuseppe Maggio, Sidy Diop, Anna Manuelli e Massimo Molea.


 

Sentiamo la recensione di Virna Castiglioni che ha visto questo film in anteprima stampa:
 
“Il film di Eugenio Cappuccio tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Nesi è una storia on the road un po’ sopra le righe che coinvolge una strana coppia. Vittorio Vezzosi (Marco Giallini non nella sua forma migliore) è uno scrittore ritiratosi a vita privata in un casale nella splendida collina toscana (resa ancora più bella da un’ottima fotografia) dopo aver dato alle stampe il suo primo e unico libro divenuto un bestseller che gli ha regalato fama e successo. A fargli da assistente, per volere della sua casa editrice che vorrebbe un sequel del famoso romanzo, è Emiliano De Vito, un giovane goffo e un po’ ingenuo laureato in lettere antiche e destinato ad un futuro lavorativo incerto e precario. L’incontro tra i due sarà l’occasione per entrambi di uscire dal bozzolo nel quale sono rinchiusi per affrontare finalmente il mondo e cercare di riprendersi quello che hanno lasciato indietro (un grande amore per Vittorio) o hanno tenuto distante per mancanza di coraggio (indipendenza e autonomia per Emiliano).
 
Il viaggio strampalato che intraprendono alla volta di Milano per la fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, dove li attende una folla di followers capitanati da una celebre influencer, lascerà spazio a riflessioni amare sul nostro Paese ma soprattutto sarà lo sprone per prendere coscienza del fatto che si può cambiare rotta e non esiste un fuori tempo massimo quando si tratta della propria vita.
 
In questo film ci sono tutti gli ingredienti perché si possa ridere tanto eppure si sorride appena, ci si possa commuovere fino alle lacrime invece ci si emoziona poco. Giallini non brilla come suo solito e probabilmente il motivo è da cercare nella fragile spalla che lo affianca (Matteo Maggio risulta poco naturale e non perfettamente centrato nella parte), i dialoghi sono spesso scontati e un po’ banali. Anche il finale potenzialmente avrebbe le carte in regola per riabilitare il film e invece non riesce a togliere dal pantano una storia che tante, troppe volte, gira su se stessa incartandosi.”

 

Finiamo con il trailer ufficiale !!

 


 

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