Un bellissimo omaggio a Philip Roth

Basato sull’omonimo romanzo di Philip Roth e girato in tutta segretezza nel mese di settembre 2020, arriva in sala il nuovo film del maestro Arnaud Desplechin (“I miei giorni più belli”, “I fantasmi d’Ismael” e il bellissimo “Roubaix, una luce“) intitolato “Tromperie – Inganno“.

 

Philip, scrittore americano a Londra, dialoga con le donne della sua vita, in particolare con la sua amante, inglese, intelligente, colta e compromessa da un matrimonio a cui a soli trentacinque anni, si è già rassegnata.
Da mesi abdica il talamo nuziale per fare l’amore, parlare e discutere (molto) solo con lei, nutrendo di parole il suo insaziabile appetito di scrittore. Amanti, spose, amiche rifugiate o terminali, studentesse bipolari, parlano tutte attraverso la voce di Philip, perfino in sogno. Nessun filo conduttore lega queste conversazioni se non l’eco lancinante delle ossessioni del suo autore, il sesso, l’adulterio, la fedeltà, l’antisemitismo, la letteratura. Feticista delle parole, Philip è in ascolto assoluto delle donne che lo circondano.

 

Ottimo cast con le brave Léa Seydoux e Emmanuelle Devos e poi Miglen Mirtchev, Denis Podalydès e Madalina Constantin.


 

Sentiamo le parole del regista francese in una recente intervista:
 
“Ho scoperto il libro abbastanza tardi… il primo che ho letto di Philip Roth è stato “Portnoy’s Complaint”, quando avevo 24 anni, quindi piuttosto tardi. Mi sono innamorato della sua scrittura e ho letto tutto ciò che è stato pubblicato, ma a un certo punto mi sono stancato delle traduzioni e ho iniziato a leggere in inglese. Poi, in seguito, ho riletto tutti i libri in francese, solo per il gusto di farlo. Non potevo aspettare un anno e mezzo per la traduzione. Così, dopo, ho potuto godermi la versione francese.
 
Tre decenni prima del #MeToo, c’era questa scena importante che vedrete nel film. La difficoltà, in effetti, è la situazione in cui si trova Philip: ha di fronte un’altra donna, con il volto di Saadia Bentaieb, che interpreta il giudice. Saadia è una meravigliosa attrice teatrale e non volevo che ridicolizzasse o deridesse il personaggio di Philip.
Lei difende la causa delle donne, tutte le donne, mentre lui difende la causa di “ogni” donna, ed è per questo che non si capiranno mai. E, naturalmente, è una scena comica: deve avere un tono più leggero e farti ridere. E il giudice è circondato da donne, la giuria, le amiche, gli stessi avvocati, e mi ci sono voluti diversi take. Volevo davvero dirigere qualcosa di più di lei nella scena del processo, in modo che questo pubblico che la circondava, tutti questi personaggi femminili, facesse ridere, in un certo senso. Doveva essere divertente, per arrivare al punto: questo effetto comico era una questione di messa in scena, di luce e di arte della regia. E alla fine, c’è la fotografia di Kafka nell’ufficio di Philip… quell’elemento è solo un indizio per riflettere il fatto che siamo in una dimensione kafkiana.
 
Ricordo una battuta di Il teatro di Sabbath, che è una delle battute più esilaranti che Philip Roth abbia mai scritto. Nella testimonianza di Sabbath, dice: “Non ha mai fatto nulla per gli ebrei”. Era un cattivo ebreo. E il pubblico ministero qui dice: “Cosa ha mai fatto per le donne?”. No, ho fatto qualcosa per Léa, Emmanuelle. Su questa e su quell’altra scena, si gioca allo stesso gioco.”

 

Finiamo con il trailer ufficiale !!


 

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