Il nodo irrisolto della maternità

Elena Ferrante ha sempre fornito grande materiale al cinema e alla televisione e adesso arriva una nuova fortunata trasposizione di un suo romanzo.
 
La Figlia Oscura” dopo aver conquistato il premio come miglior sceneggiatura alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ha ricevuto anche 3 nomination ai Premi Oscar 2022: Miglior attrice protagonista, Olivia Colman; Miglior attrice non protagonista, Jessie Buckley; Miglior Sceneggiatura non originale, Maggie Gyllenhaal.
 
Adesso possiamo goderci assolutamente in sala l’esordio alla regia di Maggie Gyllenhaal (ormai attrice molto famosa anche in Italia).

 

Durante una vacanza al mare da sola, Leda rimane incuriosita e affascinata da una giovane madre e dalla sua figlioletta mentre le osserva sulla spiaggia. Turbata dal loro irresistibile rapporto, (e dalla loro chiassosa e minacciosa famiglia allargata), Leda è sopraffatta dai suoi stessi ricordi personali dei sentimenti di terrore, confusione e intensità provati nelle prime fasi della maternità.
Un gesto impulsivo sconvolge Leda e la proietta nello strano e sinistro mondo della sua stessa mente, dove è costretta ad affrontare le scelte non convenzionali che ha compiuto quando era una giovane madre e le loro conseguenze.

 

Bel cast con Jessie Buckley, Olivia Colman, Dakota Johnson e Peter Sarsgaard.


 

Spazio alla recensione della nostra inviata Virna Castiglioni:
 
“Il film, adattamento dell’omonimo romanzo di Elena Ferrante, ci accompagna nella mente di una donna (Leda interpretata da una intensa Olivia Colman) che, complice una vacanza solitaria e un incontro casuale, ripenserà le scelte del passato che hanno comportato modifiche importanti sia nel rapporto con se stessa che nel rapporto con le due figlie.
Proprio il rispecchiamento nella coppia giovane madre-figlia incontrata in spiaggia (Nina ed Elena) sarà per Leda lo sprone per calare la maschera e fare i conti con la propria coscienza.
L’introspezione dolorosa alla quale è sottoposta fa emergere il nodo irrisolto della maternità, esperienza che non è solo luce ma è anche sempre avvolta da un’ombra minacciosa.
 
La trasposizione cinematografica non si sofferma però in modo puntuale sulla presenza dei simboli che pur essendo presenti (verme, cicale, bambola) non sono minimamente esplicativi e sottendono una lettura del romanzo.
Maggie Gyllenhael alla sua prima prova registica risulta convincente anche se la sceneggiatura non supporta come avrebbe meritato una storia apparentemente lineare ma che cela risvolti profondi.
 
Le attrici protagoniste Olivia Colman (Leda) e Dakota Johnson (Nina) incarnano in modo eccellente gli archetipi e della donna matura, emancipata che ha scardinato il ruolo canonico di madre amorevole e soggiogata alla devozione filiale e la giovane donna intrappolata nel ruolo di madre e moglie servizievole.”

 

Se vi abbiamo incuriosito allora guardatevi anche il trailer ufficiale !

 


 

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