Diabolik ed Eva, due anarchici in un mondo di assoggettati depressi

“Diabolik ed Eva, due anarchici in un mondo di assoggettati depressi” cosi’ a fine 2020 Marco Manetti aveva descritto la sua visione dei due anti-eroi criminali nati dalla penna delle sorelle Giussani.
 
Diretto assieme al fratello Antonio (piu’ noti come Manetti Bros) e’ finalmente arrivato nelle sale “Diabolik” un blockbuster del cinema italiano che speriamo riempia le sale in queste festività, ma che gia’ si sta scontrando con molte critiche non proprio amichevoli (compresa la nostra).

 

Clerville, fine anni ’60. Dopo aver messo a segno un altro colpo, Diabolik riesce a sfuggire alla polizia dopo un inseguimento. L’ispettore Ginko, con la sua squadra, sta facendo di tutto per prenderlo ma fino a questo momento i suoi tentativi sono andati a vuoto. Intanto in città è arrivata Eva Kant, una ricca ereditiera cha ha con sé un diamante rosa, un gioiello dal valore inestimabile.
Giorgio Caron, vice-ministro della Giustizia, è perdutamente innamorato di lei ma non è ricambiato. Una sera, Diabolik si introduce nella stanza dell’hotel di Eva per rubarle il prezioso diamante, assumendo l’identità del suo cameriere personale.
Appena si vedono, scatta il colpo di fulmine. Il “Re del Terrore” però poi viene catturato dall’ispettore Ginko e portato in carcere e Lady Kant farà di tutto per farlo evadere e salvarlo dalla ghigliottina.

 

Nel cast tanti ottimi nomi del cinema italiano attuale, Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roia, Serena Rossi, Claudia Gerini e Roberto Citran.


 

Ugo Besson ha visto in anteprima questo film e questa e’ la sua bella recensione:
 
“Il vostro inviato è andato all’anteprima stampa del film “Diabolik” dei fratelli Manetti, con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, che uscirà nelle sale il 16 dicembre, con lancio natalizio in centinaia di copie.
 
I Manetti riportano sullo schermo il celebre fumetto delle sorelle Giussani (un film ispirato al fumetto era già stato realizzato nel 1968 da Mario Bava), in particolare presentano l’episodio in cui compare per la prima volta Eva Kant. In effetti, il film è molto centrato sul personaggio femminile, tanto da farne una co-protagonista alla pari: nello sviluppo del racconto impariamo più cose sulla vita e la personalità di Eva che sul misterioso Diabolik, di cui si conosce la frenetica attività delinquenziale, e solo in una scena vediamo la sua abitazione e la donna con cui vive. I registi dicono che hanno voluto ambientare il film nell’Italia del nord degli anni ’60, le scene sono girate a Milano e Trieste, la città di Clerville dovrebbe essere Milano, ma nel film lo sfondo dell’ambiente si vede molto poco, sembriamo proiettati in una modernità con luogo e tempo indefiniti.
 
Peraltro, in una scena accurata e terribile, scopriamo che si pratica la pena di morte con la ghigliottina, un particolare fedele al fumetto ma certo in contrasto con l’Italia degli anni ’60.
Luca Marinelli ci restituisce bene un Diabolik gelido, da macchina delittuosa implacabile e senza emozioni, con una recitazione congelata e impassibile. La mia simpatia va a l’ispettore Ginko, sobrio, preciso, intelligente, interpretato abbastanza bene da Valerio Mastandrea, ma senza profondità e intensità, pure lui trascinato in una recitazione un po’ congelata. Per assistere a qualche morbidezza e variazione espressiva nel terzetto dei protagonisti, dobbiamo rivolgersi a Miriam Leone che ci presenta una Eva affascinante, raffinata e con una certa complessità di personalità.
Il film si prolunga troppo in particolari superflui e nell’ultima parte, per una quindicina di minuti, si perde nei dettagli idraulici ed elettrici delle complesse tecniche utilizzate da Diabolik per la rapina in banca. Un po’ scienziato del male, alle incertezze di Eva sulla precisione del funzionamento dei suoi marchingegni, risponde che andrà esattamente come previsto, perché così dice la fisica.
 
Non so come il personaggio possa incontrare la simpatia del lettore o spettatore, perché non si tratta di un simpatico ladro, ma di un assassino spietato, pronto ad eliminare senza rimorsi chiunque possa ostacolare i suoi piani, così uccide un ignaro cameriere, diversi poliziotti e altri. Non ci sono motivazioni sottostanti, non c’è una moralità difforme, solo denaro, ricchezza e il gusto della sfida, del rischio, un gioco perverso, gestito da un’abilità diabolica, gelida e disumana, senza scopo e significato.
Nel breve dialogo in cui l’ispettore Ginko interroga Diabolik sul senso morale delle sue azioni di rapina e omicidio, l’unica sua difesa è “tu l’omicidio lo fai eseguire dalla ghigliottina”. È un personaggio freddo nei modi e nelle relazioni, anche con Eva, certo ne è attratto ma l’ammira e l’accarezza come fosse un gioiello di valore; “non hai bisogno di un diamante per essere la più bella”, le dice al massimo della sua espansività.
 
Si tratta di un film ad alto budget, confezionato per far contenti gli appassionati ma è un film senza sorprese, che non cerca nessuna via personale di reinterpretazione, di rilettura filmica con qualche chiave originale.”

 

Ecco l’atteso trailer ufficiale !!

 


 

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