Il circo mediatico dei tempi moderni

Bruno Dumont e’ uno dei registi da festival piu’ amati dai critici e in questi ultimi anni ha avuto molti applausi per i suoi “Ma Loute” (2016) e “Jeanne” (2019, che potete vedere gratuitamente su RaiPlay).
 
Con “France” il suo ultimo film, in concorso all’ultimo Festival di Cannes, potra’ essere la volta buona per farsi conoscere anche dal pubblico in sala !

 

France de Meurs è una stella del giornalismo che brilla su un canale di informazione e nei reportage sul Medioriente.
Priva di scrupoli e di qualsiasi valore deontologico, gestisce la sua famiglia come la sua équipe, con cinismo e je-m’en-foutisme. Ma un giorno tampona Baptiste, un povero diavolo che fa consegne a domicilio, e il suo piccolo circo mediatico collassa.
La depressione è dietro l’angolo, il congedo pure. France ripiega su una clinica privata e progetta la redenzione davanti alle montagne svizzere e tra le braccia di un amante occasionale.

 

Nel cast troviamo la lanciatissima Léa Seydoux, Juliane Köhler, Benjamin Biolay, Blanche Gardin e Emanuele Arioli.


 

Per Amicinema all’anteprima stampa romana era presente la nostra inviata Bianca Sezzatini alla quale lasciamo subito la parola:
 
“Finzione e realtà cinematografiche visioni diverse ma uguali e con la stessa finalità: “stupire”.
È il trionfo mediatico esponenzializzato nella diffusione nelle semplici comunicazioni che un mondo fittizio diventano stupore allo stato puro e che sfociano nella pseudo depressione quando eventi esogeni dolorosi sconvolgono l’equilibrio della protagonista eponima France che, nonostante fortemente mesmerizzante, non aveva preventivato la sofferenza.
È un film basato sulla vita frenetica di France de Meurs, brillante giornalista con la vita di corsa in paesi diversi come inviata di guerra che ha una vita privata di immagine, un marito e un figlio “esistenti per caso”. Bruno Dumont, regista e sceneggiatore ha saputo estrapolare e raccontare perfettamente questa tipologia di vita ormai “quasi comune” in target di personaggi similari.
 
La protagonista, stella del giornalismo che lavora in un canale di informazione “A regard sur le monde” trasmesso da una delle principali all news della Francia che si occupa anche di reportage racconta la realtà senza filtro. È ammirata ed ha una corte di “addetti ai lavori” a livelli di una diva hollywoodiana.
Impenetrabile, insensibile, proiettata solo a mantenere il successo con ogni mezzo rimane talmente scioccata in seguito ad un tamponamento di un povero ragazzo che fa consegne a domicilio, Baptiste, da cadere in depressione così forte da farle abbandonare il suo “regno di cristallo” tanto scintillante quanto fragile e finto come la sua personalità.
France si rifugia in una clinica privata svizzera, costosa ed isolata ma non come avrebbe voluto perché sotto le vesti di un ospite del rehab si nasconde un giornalista come lei accanito ed interessato a ricavare dalla loro amicizia solo un potente scoop da diffondere tempestivamente ai media. France si rende conto solo alla fine che per la prima volta nella sua vita è stata crudelmente manipolata con l’arma più potente: “l’amore”.
 
La quasi inesistente umanità di France de Meurs la fa ritornare nella sua apparente vita familiare di cui non ha percezione affettiva e lo dimostra nell’indifferenza di fronte alla morte del marito e del figlio a seguito di un incidente stradale, che ha però il potere di farla soffrire e piangere rendendola finalmente umana. Tale stato d’animo dura poco solo fino alla decisione di ritornare a lavorare in Tv dove dimostra ancora una volta di essere sempre la stessa “France de Meurs” prodotto del circo mediatico e che non teme nulla, neanche di fare domande troppo ficcanti al presidente francese Macron come agli esordi della sua carriera.
Il film è stato presentato al Festival de Cannes 2021.
 
Il cast artistico vede una Lèa Seydoux splendida e performante nel ruolo della protagonista che interpreta magistralmente il personaggio così tormentato e difficile. L’attrice ha ricevuto numerosi premi fra cui la Palma d’oro per “La Vita di Adele” al Festival del Cinema di Cannes nel 2013 ed altri riconoscimenti. La vediamo anche in “Not Time To Day” (Bond 25) di Cary Fukunaga e nel 2015 nella saga di James Bond in “007 Spectre”.
Blanche Gardin è Lou, Benjamin Biolay è Fred de Meurs, il marito di France; Charles Castro è Emanuele Arioli; Madame Arpel Gaétan è Juliane Köhler, Gaëtan Amiel è Jo; Jawad Zemmar è Baptiste e Marc Bettinelli è Lolo, costituiscono un cast eccezionale.
La colonna sonora è di Christophe Honoré. Morto da li a poco è riuscito ad assistere al montaggio finale del film di cui la sua musica ne ha abilmente identificato la spiegazione.
 
Grazie Bruno Dumont!
Assolutamente da non perdere!”

 

Godiamoci questo bellissimo trailer !!

 


 

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