Il nostro imperativo morale e la percezione che ne abbiamo

6 anni dopo il grandissimo successo di “Il caso Spotlight” e dopo il film per ragazzi “Timmy Frana – Il detective che risolve ogni grana” (che trovate su Disney+), torna Tom McCarthy con “La ragazza di Stillwater” la sua nuova fatica che e’ in concorso al Festival di Venezia (con buone possibilità di successo).

 

Bill Baker, operaio petrolifero dell’Oklahoma, arriva a Marsiglia per stare vicino alla figlia Allison, da cinque anni in carcere dopo la condanna per un omicidio che dice di non aver commesso.
Nel tentativo di dimostrare l’innocenza della figlia, Bill, frenato dalle incomprensioni linguistiche e culturali, s’imbatte nell’attrice Virginie, dalla quale si fa aiutare per traduzioni e ricerche. Poco alla volta l’uomo ritrova il rapporto con Allison, alla quale fa spesso visita in carcere, e avvia una relazione con Virginie e la figlia Maya, nella quale vede l’occasione per redimersi dalle sue mancanze di padre.
L’ossessione per il destino della figlia, però, rischia di mettere a repentaglio la sua nuova vita.

 

Grande cast con Abigail Breslin, Matt Damon, Camille Cottin e Deanna Dunagan.


 

Spazio alle note e al pensiero del regista americano sul suo nuovo film:
 
“Ho iniziato a lavorare a La Ragazza di Stillwater circa dieci anni fa. Ero intenzionato a realizzare un thriller da ambientare in una città portuale europea. Ero stato ispirato da molti autori noir dell’area mediterranea, come Andrea Camilleri, Massimo Carlotto e Jean-Claude Izzo, la cui splendida trilogia di Fabio Montale mi ha condotto nella città francese.
Mi è bastata una visita a Marsiglia e ho capito di aver trovato la mia ambientazione. Strati e dimensioni della città la rendono innegabilmente cinematografica, e la confluenza di varie culture in un contesto da luogo di mare la rendono ideale come tela in cui ambientare una storia.
 
Ho lasciato la sceneggiatura per poi riprenderla circa sette anni dopo, quando ho avuto occasione di leggerla con occhi nuovi quando tutto era cambiato nel mondo. L’amministrazione Trump era in carica e a molti Americani, come a tanti amici in giro per il mondo, è apparso che l’America avesse perso il proprio equilibrio.
 
L’ultima nota è per riconoscere l’importanza che ha avuto Matt Damon per la realizzazione di questo film. L’intero cast è stato straordinario, da Camille Cottin ad Abigail Breslin, oltre alla nostra arma segreta, Lilou Siauvaud. Ma è l’interpretazione di Matt a essere l’ancora di tutto il film. Sono pochi gli attori in grado di mettersi completamente in gioco e contemporaneamente dissolversi nel ruolo. Una volta che Matt ha preso il ruolo, ho capito ancora meglio le complessità e le ambiguità di Bill.
Questo film non avrebbe funzionato con un altro attore.
 
La Ragazza di Stillwater è un film che parla all’America e al suo ruolo nel mondo. Affronta il nostro imperativo morale e la percezione che ne abbiamo. È una storia di liberazione che si mischia alla vergogna e alla colpa, capace di tenerci legati a un posto. È un film che ci indica la nostra necessità di essere amati e desiderati. Ed è un film che non ero pronto a girare fino ad
oggi.”

 

Guardiamoci per finire l’avvincente trailer italiano !!

 


 

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