Dal Vostro Inviato a Venezia: si parla di Medio Oriente

La giornata cinematografica del Vostro Inviato inizia oggi con un film rompicapo, ideato per lo spettatore dal giovane regista iraniano Shahram Mokri (nella foto a sinistra). Il film si chiama Careless Crime, ovvero crimine di disattenzione. E’ incentrato su due film che raccontano fatti reali: l’incendio doloso di un cinema che causa la morte di oltre 400 persone e la disattenzione di un uomo che non ha riparato lo specchietto retrovisore della sua auto e in retromarcia uccide la figlia investendola. Il film girato da Mokri contiene entrambi questi film, ma ambientati in epoca contemporanea. Le stesse scene si ripetono decine di volte, da angolazioni leggermente diverse. Ma alla fine il Vostro Inviato il bandolo della matassa non l’ha colto. Se non che la storia si ripete e che il cinema è un baluardo contro l’integralismo vorrebbe cancellare la Storia. Non resta che concludere che anche il film di Mokri, non solo i fatti che racconta, è un crimine di disattenzione….

Il primo film in concorso oggi è Laila in Haifa di Amos Gitai, un regista che il Vostro Inviato ama moltissimo. C’è un gioco di parole nel titolo perché Laila è il personaggio principale intorno al quale ruota una notte in un locale di Haifa raccontata nel film. E laila in arabo vuol dire appunto notte (No, il vostro Inviato non è così colto. Ciak pubblica ogni giorno un Daily con pettegolezzi vari sul red carpet e anche qualche notizia utile sui film in programma). La vita notturna di Haifa è vivace e libera: arabi, ebrei, coppie etero e coppie gay, incontri tra single organizzati on-line. La politica non può non essere presente, ma è quasi in secondo piano rispetto ai desideri e alle aspirazioni di una generazione alla ricerca di pace e solidità. Un inno vitale all’umanità che è più forte degli odi etnici e politici. Almeno in alcuni luoghi fortunati, sembra dire Gitai. Al Vostro Inviato è piaciuto moltissimo, ma è un film scomodo che sarà criticato da chi considera la convivenza una sconfitta.

Si rimane in medio oriente con il secondo film in concorso, il documentario di Gianfranco Rosi, Notturno. Girando tra Libano, Iraq, Kurdistan e Siria, Rosi rimane fedele al suo stile e cerca di far parlare le immagini e le persone, senza commenti o didascalie, tanto che neanche i luoghi sono indicati. A legare le immagini, una commedia teatrale messa in scena con i malati di un ospedale psichiatrico. Il Vostro Inviato l’ha trovato eccessivamente estetizzante e piuttosto ostico in alcune parti. Ma ci sono anche scene molto belle che (forse) valgono il prezzo del biglietto.

Chiude la serata il Leone d’Oro alla Carriera ad Ann Hui, regista di Hong Kong di cui con gli Amici del Cinema il Vostro Inviato ha visto qualche anno fa A simple life. Nella foto sotto è con Kate Blanchett che le ha consegnato il premio e con Barbera, il direttore della Mostra. A Venezia presenta il suo ultimo film Love After Love, un melò tutto al femminile, ambientato negli anni ’30 a Hong- Kong. La storia è abbastanza classica, ma quello che sorprende è l’assunzione di responsabilità, molto cinese, da parte della protagonista per ciò che le accade. Scene e musiche splendide, si spera che grazie al Leone d’Oro questa volta il film sia distribuito in Italia.

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