Dal Vostro Inviato a Venezia: le tre inaugurazioni

E il festival oggi inizia ufficialmente. Sono finiti i lavori di allestimento e c’è già chi ha pensato come “scavalcare” il muro del red carpet. ( nella foto a sinistra). Il Vostro Inviato non è tra i Vips invitati all’inaugurazione ufficiale, quella con Tlda Swinton in Sala Grande. Ma Lacci,, il film di apertura di Daniele Lucchetti è comunque visibile in una delle altre numerosissime sale. Ed è un’apertura riuscita non c’è che dire. Tratto dal libro omonimo di Domenico Starnone, il film si interroga in modi tutt’altro che scontati sui “lacci” che l’amore, il bisogno dell’altro, la famiglia, creano nella vita di ognuno, limitando il pieno esercizio della libertà. Impossibile evitare la sofferenza quando ci si lega ad altri esseri umani, sembrano dirci Lucchetti/Starnone. Un film a suo modo feroce con un colpo di scena finale divertente e liberatorio. Grande cast di  attori nostrani: Luigi lo Cascio, Alba Rohrwacher, Laura Morante, Silvio Orlando, Linda Caridi, Adriano Giannini e una Giovanna Mezzogiorno talmente ingrassata che il Vostro Inviato l’ha riconosciuta solo dalla voce.

L’inaugurazione di Orizzonti, la sezione “giovane” del Festival, si affida a un film greco Mila (Mele) di Christos Nikou. C’è un singolo protagonista che perde la memoria in un mondo in cui questa sembra essere la nuova pandemia. Il governo ha messo a punto un programma per ricostruire identità nuove agli smemorati che non vengono “reclamati” dai familiari. Le Inquadrature fisse, i dialoghi essenziali, l’insistere della telecamera sul viso del protagonista (il bravissimo Aris Servetalis), l’ironia sottile di molte scene e situazioni,  ricordano Kaurismaki. Il Vostro Inviato non è una fan del cinema nordico, ma qui, complice la lingua greca e il finale struggente ne è stato conquistato.

La terza inaugurazione della giornata è quella delle giornate degli Autori, una sezione parallela ospitata dalla Mostra, ma organizzata in modo indipendente, come La Settimana della Critica. E’ l’inaugurazione più coraggiosa, affidata a una regista franco algerina esordiente Amir Ainouz (nella foto dopo la proiezione) che presenta Honey Cigar (Sigaro al Miele). E’ la storia di Selma, adolescente in Francia, ma divisa tra due identità, quella algerina della cultura familiare e quella francese della scuola e degli amici. Ma è anche la storia dell’Algeria moderna, un paese che un po’ come Selma, è ancora alla ricerca della propria identità. Emozionante, coraggioso, empatico è il classico film che il Vostro Inviato ama incondizionatamente. E che bello ritrovare la regista alla toilette e farle i complimenti da vicino!

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