Un’elegia per tutti i rifugiati

Officine UBU porta in Italia il documentario “Sea Sorrow – Il dolore del mare“, opera prima dell’attrice Premio Oscar Vanessa Redgrave.

 

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma lo scorso novembre e precedentemente al Festival di Cannes e al New York Film Festival, il documentario è prodotto da Carlo Nero, figlio della Redgrave, e affronta il dramma dei rifugiati che arrivano sulle coste europee da guerre e miserie d’oltremare, con uno sguardo particolare sui bambini, di cui Redgrave si occupa da tempo nel suo impegno umanitario.


 

Redgrave ripercorre episodi della propria storia personale, in particolare di quando all’età di due anni dovette fuggire da Londra agli albori dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale; o ancora del periodo da studentessa, in cui si dedicò al volontariato in aiuto dei rifugiati ungheresi; per finire con il viaggio intrapreso in Libano per incontrare un bambino palestinese di tre anni che si trovava in un campo per rifugiati.
Ralph Fiennes, Emma Thompson e Simon Coates hanno contribuito alla realizzazione di alcune scene del film incentrate sui rifugiati; mentre la coraggiosa Juliet Stevenson, che ha passato nove mesi lavorando per i bambini di Calais assieme alle associazioni Help Refugees, Citizens UK e Safe Passage, ha espresso in pubblico il suo pensiero durante un comizio tenutosi a Parliament Square.

 

Sentiamo le parole di presentazione della Redgrave su questa suo film:
 
“Qualche tempo fa, credo fosse il 1948, ascoltai una trasmissione radiofonica trasmessa dalla BBC in cui venivano recitati gli articoli che compongono la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. All’epoca ero una ragazzina di undici anni, e per me quel momento segnò un nuovo inizio, ricco di convinzioni e speranza. Oggi i governi del mondo intero si stanno impegnando all’unisono per evitare che si ripetano atrocità come l’Olocausto, che mirava all’eliminazione totale degli ebrei in Europa.
Quando il piccolo corpo di Alan Kurdi fu ritrovato senza vita sulla spiaggia di Bodrum, poco lontano da un esclusivo resort estivo turco, la notizia fu ripresa da tutti i media e l’iconica foto scattata al ritrovamento del piccolo sconvolse milioni di persone – me compresa – diventando l’immagine simbolo della crisi europea dei migranti. Come molte altre persone fui sconcertata dalla notizia della morte del bambino, perito nella fuga insieme alla madre e alla sorella perchè non furono in grado di trovare un passaggio sicuro per attraversare quel pezzo di mare e ottenere il tanto desiderato asilo.
Durante la lavorazione del film ho dovuto ripercorrere la mia storia personale, un percorso a ritroso nella memoria fino ad arrivare a quando il Governo Churchill ordinò che decine di migliaia di minori fossero evacuati dalla città di Londra e portati nelle campagne al riparo dai bombardamenti nazisti.
Questo film vuole essere una sorta di poema. SEA SORROW – IL DOLORE DEL MARE può essere letto come un’elegia. Spero che questa mia opera prima possa aiutare i
giovani e ispirare il loro impegno e sforzo per garantire supporto e protezione ai rifugiati, non solamente in Gran Bretagna, ma in tutto il mondo.”

 

Segnatevi la data del 27 giugno perche’ vedremo questo film nell’ultima uscita infrasettimanale del mese di Amicinema !!

 

E se volete farvi un’idea prima di partecipare ecco il trailer ufficiale !!

 


 

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