Dal Vostro Inviato a Venezia – Il giorno dell’umanità assente

Anche oggi è sono i tramezzini del Vecio Penasa a nutrire il Vostro Inviato prima delle due proiezioni pomeridiane. La prima è un altro film argentino, scelto dal Vostro Inviato nonostante la delusione di ieri. Presentato nella sezione Orizzonti il film del regista Pablo Giorgielli (con il microfono nella foto), si intitola Invisible.Invisibile come l’adolescente protagonista che non esiste per il mondo che la circonda: la madre, l’amica, l’amante, il datore di lavoro, l’insegnante, l’infermiera. Tutti interagiscono con lei ma non si accorgono di lei, delle sue emozioni, della sua fragilità.

E’ dunque la storia di un’adolescente profondamente sola. Invisible è un film esteticamente rigoroso: sceglie il punto di vista della protagonista e non l’abbandona mai. Un rigore non facile, soprattutto per l’interprete che è una giovane attrice bravissima (con il regista nella foto). Anche il secondo film del pomeriggio (“Lean on pete“) parla di un adolescente invisibile. Un ragazzino questa volta. Lo firma Andrew Haigh (con Charlie Plummer e Chloe Sevigny nella foto sotto) regista inglese emergente, ricordate Weekend e 45 anni? Rispetto al film argentino la solitudine del giovane Charley è più macroscopica, legata a cause oggettive. E il film è diretto in modo più classico e meno originale. Ma l’ambientazione nel grande ovest americano gli conferisce un’ epicità che manca al film argentino. Colpisce in entrambi la disgregazione della famiglia tradizionale, la cui assenza lascia ai ragazzi la responsabilità non solo di se stessi, ma anche degli adulti devastati che non riescono ad essere genitori.

E di umanità ad un bivio parla anche l’ultimo film della giornata veneziana del Vostro Inviato, che un acquazzone torrenziale costringe a soprassedere alla cena. L’autore è il grande artista Ai Weiwei che firma un documentario visivamente magnifico, dal titolo Human Flow. E la scommessa sembra proprio questa: può l’arte arrivare lì dove la politica ha fallito? E’ possibile che immagini potenti e versi evocativi risveglino coscienze diventate indifferenti? Perchè come dice la principessa di Giordania,  il suo paese pur avendo poche risorse, ha aperto le frontiere ai profughi siriani accogliendone oltre un milione. Respingere esseri umani, non accogliere, restare indifferenti ci rende disumani. E questo è pericoloso. Lei non lo dice esplicitamente, ma  chi ascolta lo capisce: l’alternativa è la guerra. Il Vostro Inviato non ama i documentari, tende a trovarli lenti e didascalici. Human Flow invece è incalzante, non risparmia i governi colpevoli di aver generato spostamenti forzati di esseri umani, riversa sulle immagini le cifre impressionanti dei fenomeni migratori di oggi. Insomma ci inchioda ad una realtà che ci riguarda e che non  possiamo più far finta di ignorare.

 

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