Dal Vostro Inviato a Venezia: Il giorno della gioventù

Un’altra giornata piena per il Vostro Inviato che all’ottavo giorno di Mostra comincia ad accusare un po’ di stanchezza emotiva. Per fortuna c’è la mozzarella in carrozza di Calle della Bissa a riconciliare con la voglia di vedere film. E si parte con la sezione Orizzonti che presenta un fllm israeliano “Il Testimone” che sulla carta sembrava il solito e invece si rivela un’interessante riflessione sul senso di ricercare la verità e sul valore di questa verità.

La regia di Amichal Greenberg, il primo a sinistra nella foto accanto al suo affascinante interprete, è quella classica di un legal thriller americano, di sicuro intrattenimento. Ma le conclusioni del protagonista non sono quelle classiche e fanno riflettere.

Uscito dalla sala Darsena senza ascoltare il dibattito il Vostro Inviato si concede per la prima volta il tappeto rosso, assenti i fan urlanti perchè passano gli interpreti del film cinese “Angels wear White” poco conosciuti  eppure bellissimi. Eccoli sul red carpet insieme alla regista del film Vivian Ou, anche lei splendida con il suo abito nero.

Nonostante il titolo un po’ retorico e l’argomento drammatico da cui prende spunto, un caso di pedofilia, il film non è retorico affatto. Ambientato in una cittadina sul mare in un hotel sulla spiaggia, racconta tra l’altro uno spaccato di gioventù cinese da noi poco conosciuto. Il punto di vista è assolutamente femminile, protagoniste sono una bambina di dodici anni e un’adolescente di sedici, entrambe raccontate attraverso primi piani più che parole, entrambe con grande dolcezza. La società cinese che esce dal film somiglia, nel male, alla nostra: nulla è in regola, la corruzione dilaga e con il denaro si può ottenere qualunque cosa senza nemmeno troppi sotterfugi. Amarissimo sì, ma con un finale liberatorio.

All’uscita dalla Sala Grande piove a dirotto e la temperatura è scesa di almeno dieci gradi. Per fortuna il Vostro Inviato è dotato di piumino lightweight e ombrello. Decide comunque di rientrare subito. E per fortuna! Dopo pochi minuti  si riversa sul red carpet una pioggia torrenziale che ritarda l’arrivo dei bellissimi interpreti del film di Kechiche (il primo a sinistra nella foto), forse il più atteso dal Vostro Inviato. Anche “Mektoub, My Love” è un film che parla di gioventù. Anzi non parla, ci immerge nella vitalità estiva di un gruppo di ragazzi franco arabi, alcuni in vacanza altri locali, in una cittadina del mediterraneo francese nel 1994. Al Vostro Inviato ha ricordato Pauline à la plage del grande Rhomer. Ma il cinema di Kechiche è un cinema di corpi, di cibo, di sesso, di risate, di sguardi, di balli, di musica. E questo film pre tre ore mostra solo questo, praticamente senza trama. Un lunghissimo, debordante inno alla vita. Che, sembra dirci Kechiche, per essere raccontata, richiede anche qualcuno che se ne prenda cura. E questo è Amin, il suo alter ego, che fin dalla prima scena, osserva tutto e non vive nulla degli amori che pure gli si presentano. Come avrete capito, il Vostro Inviato ha amato tantissimo questo film, che tra l’altro  è solo il primo capitolo di una trilogia. Ma ammette che non è un film per tutti. A destra gli altri interpreti del film.

Difficile vedere un altro film dopo una tale orgia di immagini. Eppure il programma del Vostro Inviato ne prevede un ultimo, “Il colore nascosto delle cose” di Soldini in cui una bellissima Valeria Golino interpreta Emma, un’osteopata non vedente.  Protagonista maschile Adriano Giannini, un pubblicitario superficiale e farfallone che conosce Emma a un “dialogo nel buio” dove lei fa da guida una volta alla settimana. Il resto del film si può raccontare a occhi chiusi, tanto è scontato e prevedibile. Peccato perchè la Golino è bravissima e il tema meritava maggiore originalità. Soprattutto dal regista di Pane e Tulipani. Comunque un film godibile, nonostante l’ora tarda. Evidentemente però non per tutti.

 

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