Il magico talento di Orson Welles

Per molti critici all’ultimo festival di Venezia i film migliori erano di gran lunga “Il mercante di Venezia” e “Otello” di Orson Welles.
Peccato che ovviamente fossero fuori concorso essendo stati girati rispettivamente nel lontano 1969 e 1951.
 
Questo dimostra ancora una volta l’attualità e la grandezza del cinema dell’autore americano.

 

Ora per il centenario della nascita di Welles esce al cinema “Il mago, l’incredibile vita di Orson Welles“, un documentario diretto da Chuck Workman solo per due giorni al cinema, 30 novembre e 1 dicembre.


 

Girato in una dozzina di location negli Stati Uniti e in Europa, il film racconta la vita straordinaria e controversa di uno dei più grandi registi della storia del cinema attraverso interviste e spezzoni dei suoi film, con i commenti di Jeanne Moreau, Peter Brook, Costa-Gavras, Steven Spielberg, Martin Scorsese, Richard Linklater, Frank Marshall, Paul Mazursky, Wolfgang Puck, Norman Lloyd, Walter Murch e Peter Bogdanovich.

 

All’anteprima milanese era presente Anna Baisi che ci racconta le sue impressioni sul film:

“-“Rosebud”- l’anziano Charles Foster Kane mormora questa enigmatica parola in “Quarto potere” mentre la neve forviera di morte avvolge la stanza: è con questa sequenza del più bel film di sempre che inizia l’impeccabile documentario “Il mago – L’incredibile vita di Orson Welles” di Chuck Workman
Orson Welles era un mago per la figlia Chris che guardava con ammirazione le abilità circensi del padre, ed è un mago anche per noi che lo ammiriamo per la sua abilità di regista ed attore geniale e moderno.
Il film è un elegante documentario dal ritmo avvolgente e coinvolgente che riesce a coniugare la biografia di Orson Welles, con fotografie e testimonianze sia di persone a lui vicine che di artisti del mondo dello spettacolo, al percorso artistico ribelle ed anticonformista che partendo dalle prime performance teatrali, dalla radio (La guerra dei mondi) che lo impose memorabilmente al grande pubblico approda ai film (quelli che lo resero famoso ed anche quelli che lui iniziò e mai portò a termine).
 
Lo stesso Welles parla di se stesso e dei suoi film con un umorismo irriverente che diverte e stupisce visto quanto ostracismo, incomprensione, mancanza perenne di fondi (a causa anche del licenziamento dalla RKO) e miopia della critica amareggiarono la sua carriera.
E’ difficile non emozionarsi nel rivedere Harry Lime nel Terzo Uomo quando “appare” in una Vienna plumbea ed immobile con il viso illuminato magistralmente o l’”infernale” Quinlan sprofondare moribondo nell’acqua nera e melmosa come un eroe di “tragica statura shakespeariana”o lo slittino di Kane bambino, simbolo della infanzia mai vissuta pienamente, bruciare.
E’ difficile non ricordare le battute ciniche di Harry Lime quando definisce gli esseri umani puntini da eliminare e quantificare in denaro o forse più ironicamente quando recita “Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent’anni, hanno avuto assassini, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cosa hanno prodotto? Gli orologi a cucù.”.
 
E’ difficile dimenticare le grandi interpretazioni shakespeariane dell’Otello e del Falstaff e i controversi personaggi malati di onnipotenza alla Kane dello Straniero, di Rapporto Confidenziale e di Storia Immortale.
E’ facile ricordare il grande amore e l’immensa riconoscenza che nutrirono per lui una pletora di cineasti che trovarono nelle “nuove idee e tecniche di un regista indipendente ante litteram” l’ispirazione, l’entusiasmo ed il coraggio per un cinema rinnovato.
Cito per tutti Francois Truffaut che in “Effetto notte” omaggia Welles nel sogno del bambino che ruba le foto di scena del film “Citizen Kane”: sogno che ossessiona, guarda caso, un regista impersonato dallo stesso Truffaut.
Il grande mago che non andò a ritirare l’Oscar alla carriera dicendo “Non mi avranno mai” si fa invece catturare da noi: lo sentiamo nostro sullo schermo per 94 minuti e sappiamo che sarà con noi per sempre con i suoi personaggi conflittuali, fragili, arroganti, misteriosi insomma immortali: se non è magia questa…”

 

E questo e’ il trailer della pellicola !!

 

 

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