Ida

Mercoledì 26 marzo “Ida” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

 

 

Dati Tecnici
Regia: Pawel Pawlikowski
Cast: Agata Kulesza, Agata Trzebuchowska, Joanna Kulig e Dawid Ogrodnik.
Durata: 80 min

Trama del film
“Polonia, 1962. Anna è una giovane orfana cresciuta tra le mura del convento dove sta per farsi suora: poco prima di prendere i voti apprende di avere una parente ancora in vita, Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro tra le due donne segna l’inizio di un viaggio alla scoperta l’una dell’altra, ma anche dei segreti del loro passato. Anna scopre infatti di essere ebrea: il suo vero nome è Ida, e la rivelazione sulle sue origini la spinge a cercare le proprie radici e ad affrontare la verità sulla sua famiglia, insieme alla zia. All’apparenza diversissime, Ida e Wanda impareranno a conoscersi e forse a comprendersi: alla fine del viaggio, Ida si troverà a scegliere tra la religione che l’ha salvata durante l’occupazione nazista e la sua ritrovata identità nel mondo al di fuori del convento.”

 

Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=0wRid9ZFE3A

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  1. Manuela Geri scrive:

    Un film di cui non sentivo il bisogno…abbiamo anche dormito in diverse :-) Nulla di nuovo, e francamente queste storie di un’epoca così triste (mi) hanno pure un po’ stufato. Bello e “moderno” (che sia o no condivisibile) il finale, con la protagonista che preferisce tornare al convento e farsi suora piuttosto che accettare la proposta del ragazzo (“ci sposiamo, prendiamo un cane, facciamo un paio di bambini, e poi…cominciano i problemi” -vado a memoria- e lei che risponde perplessa ad ogni proposta “E poi?” e prende la sua decisione)

    • Mi identifico completamente nel commento di Manuela. Aggiungo che il tempo diegetico, quello del dipanarsi degli eventi, è lontano da qualunque verosimiglianza, ma al tempo stesso sfugge a qualunque suo utilizzo in chiave metaforica o psicologica, e questo rende, a mi parere, il film una messa in scena tanto ricercata nei suo aspetti formali, quanto inutile nei suoi aspetti sostanziali. Ottimo digestivo, particolarmente efficace se preso prima di andare di dormire.

  2. Ugo Besson scrive:

    Girato in bianco e nero nell’insolito formato 4/3, questo film è un gioiello di raffinatezza, eleganza e intensità narrativa. Ogni inquadratura è curata nei dettagli, sia nelle numerose scene d’ambiente esterno sia nelle riprese ravvicinate dei volti e delle persone. Anche la recitazione è di qualità, sopratutto quella della zia. La narrazione è sobria ed efficace e rimane la sensazione di una esperienza emotiva ed estetica delicata ma intensa.

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