I più grandi di tutti

Questo e’ lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film “I più grandi di tutti”.

 

Dati Tecnici

Regia: Carlo Virzì
Con: Claudia Pandolfi, Alessandro Roja, Marco Cocci, Corrado Fortuna, Dario Cappanera.
Durata: 100 min


Trama del film

“Sono passati quindici anni da quando a Rosignano Solvay, piccolo centro del litorale tirrenico, impazzavano i Pluto, vitaminica rock band conosciuta nel circuito alternativo e con un paio di album all’attivo. Poi la storia e` finita, hanno litigato e il cantante Mao, la bassista Sabrina, il batterista Loris e il chitarrista Rino si sono persi di vista. Un giorno Loris riceve una mail da Ludovico, un giornalista, fan scatenato del gruppo: bisogna fare un documentario sulla band. Nessuno ha voglia di confrontarsi con la memoria, ma Ludovico non molla e i rocker di un tempo ritornano e questa volta.”

Trailer

http://www.youtube.com/watch?v=OPLmlneb0qQ

Questa voce e' stata pubblicata in Film e contrassegnata con , .
  1. Pietro Diomede scrive:

    Dieci anni fa una rockband molto disadatta e volgare faceva il bello e soprattutto il cattivo tempo in quel di Rosignano Solvay…..dopo dieci anni un fan che ha legato a doppi…o nodo la sua vita con quella del suo gruppo preferito decide di dedicargli uno spazio importante all’interno di un documentario sul Rock Italiano.
    Questa è l’idea di base dell’opera seconda di Carlo Virzì “I più grandi di tutti”.
    Essendo lui stesso leader degli Snaporaz, che hanno curato diverse colonne sonore del più famoso fratello Paolo, sicuramente ci mette molto del suo vissuto nel raccontare le gesta dei mitici Pluto.
    E’ un film che pone l’accento su quanto certe leggende metropolitane mitizzano le rock star nella fantasia dei propri fan e quanto in realtà, come in questo caso, sono dei picari decisamente cialtroni.
    Per il fan Ludovico, interpretato molto bene da Corrado Fortuna, rivedere i suoi idoli dieci anni dopo è sconcertante….il batterista è un disoccupato che vive in perenne stato catatonico (sembra uscito dai Tenenbaum di Wes Anderson) si è sposato con la fidanzata storica e ha un figlio di 7 anni decisamente più adulto di lui, la bassista si è imborghesita e convive alle spalle del facoltoso compagno, il chitarrista si tiene ben stretto il suo posto di operaio e il cantante continua a fare il parassita alle spalle di chiunque.
    Dei quattro della band Alessandro Roja è la vera sorpresa lascia dietro il suo Dandy televisivo e sfodera un bel personaggio Livorno Style, Marco Cocci porta l’estremizzazione di se stesso (lui anche nella vita canta con i Malfunk) e del personaggio di Ovosodo che lo ha portato alla ribalta, Claudia Pandolfi con i Virzì da tutta se stessa e sicuramente le se flatulenze e i suoi rutti diventeranno opera di culto….mentre Dario Cappanera rappresenta la rabbia operaia.
    I più grande di tutti è decisamente un tentativo nobile di trattare un argomento che in altre realtà cinematografiche funziona meglio, il respiro proletario e battagliero lo avvicina a I commitments di Alan Parker anche se quella band aveva talento vero questi sono dei poveri cristi.
    Pur partendo bene il film ha decisamente il fiato corto e nonostante siano dei simpatici figli di…avrebbero meritato una storia migliore.
    Voto 6
    PS….questo è un film che va visto fino alla fine….i titoli di coda sono imperdibili….il vero fiore all’occhiello della pellicola

  2. Stefano Chiesa scrive:

    Amarcord di sogni di rock’n'roll in salsa livornese, “I piu’ grandi di tutti” e’ l’ultimo film di Carlo Virzi che riunisce assieme tanti bravi attori dei film di suo fratello Paolo.
    C’e’ Corrado Fortuna (il mitico Tanino di “My name in Tanino”), c’e’ la sempre brava Claudia Pandolfi, c’e’ Marco Cocci (“Ovosodo”), c’e’ Alessandro Roja (bravissimo in “Magnifica Presenza” di Ozpetek)… insomma il cast e’ giovane e pieno di entusiasmo e si cala molto bene nei panni del quartetto di ex-rocker dei Pluto.
    La sceneggiatura e la regia non sempre sono all’altezza delle aspettative… soprattutto non mi ha convinto tecnicamente Virzi che tenta sempre di strafare con inquadrature strane e carrellate troppo didascaliche.
    Per il resto e’ un film piacevole che ci restituisce l’atmosfera di una certa provincia italiana e ci parla garbatamente di quello che rimane di noi e dei nostri sogni nel passare del tempo.

Lascia un Commento