AguasAltas.com – Un villaggio nella rete

Eccezionalmente di martedì il 3 gennaio  “AguasAltas.com – Un villaggio nella rete” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amici del Cinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

 

Dati tecnici

Regia: Luis Galvao Teles

Con: Maria Adanez, Marco delgado, Joao Tempera

Durata:105 min

Trama del Film

Il film racconta la storia di Aguas Altas, un piccolo villaggio in Portogallo, che è felice di entrare nel 21° secolo con l’apertura di un proprio sito web. Ma a Madrid, una multinazionale ha registrato lo stesso dominio per il lancio sul mercato di una nuova acqua minerale. Quale futuro si prospetta per il piccolo centro: pagare i 500.000 euro che l’azienda ha richiesto come risarcimento o chiudere il sito? Questa sfida si trasformerà rapidamente in un circo mediatico, dove gli abitanti di questo piccolo borgo si troveranno costretti a difendere il loro sito web in nome del loro villaggio. Se da una parte gli abitanti sono praticamente all’oscuro di cosa sia veramente internet, dall’altra il loro prete si spinge fino ad affermare che se Gesù fosse vivo, avrebbe avuto un proprio sito.

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  1. Vito Capozzo scrive:

    Cari Omer e Cristina, sono tanti i film interessanti, che la distribuzione cinematografica, non permette di vedere subito, o se la fa, la circolazione della pellicola è di breve durata. Ricordo il film: “7 giorni nella vita di un uomo”, regia di Jerzy Sthur (lo avete visto come attore in: “Habemus papam” e “Il caimano”, 2 spettatori in sala (compreso lo scrivente), un altra pellicola interessante fu: “Pixote la legge del più debole” regia di Hector Babenco, storia ambientata tra i bambini di strada in Brasile (poco pubblico). Anche i film italiani non scherzano, ricordo l’unica pellicola decente di Massimo Boldi: “Festival” regia di Pupia Avati h. 15 di una domenica di tanti anni fa, una persona (lo scrivente) a vedere lo spettacolo, durata della distribuzione in quel cinema una settimana. Certo le case di distribuzione cinematografica vogliono puntare su film che portino guadagni, però è assurdo in una logica di multi-sale, che non si riesca a trovare spazio anche per queste opere. Non riuscii a vedere: “Ti voglio bene Eugenio” al Cinema Plinius in una delle sale veniva proiettato solo al terzo e quarto spettacolo per poco tempo. Riuscii a vedere questo film interpretato da Giancarlo Giannini e Teresa De Sio al Cinema Palestrina.
    Meno male che ci sono le piccole sale cinematografiche come il Palestrina e il Mexico e ovviamente Grazie a Dio ci sono le segnalazioni degli amici del cinema a Milano.

    • Cristina Ruggieri scrive:

      Ah Vito ho visto “7 giorni nella vita di un uomo”, credo, al festival di Venezia. Lo ricordo come un bellissimo film. Ma Jerzy Sthur era già famoso come attore di Kieslowski (Film Bianco, Il Decalogo)

  2. Vito Capozzo scrive:

    Ho visto questo pomeriggio il film, mi è piaciuto sia per i personaggi, che per i panorami.
    La storia mi sembra ben raccontata, non è la prima volta che piccole realtà locali vengono minacciate da queste multinazionali. Tutti vogliono trarre un vantaggio da questo problema, la multinazionale attraverso l’esposizione mediatica del contenzioso punta anche a una pubblicità della sua marca, la politica è interessata a gestire la questione, ma solo per un suo ritorno di immagine (come in Italia).

  3. Stefano Chiesa scrive:

    “AguasAltas.com” e’ un simpatico e vitale film che mischia, anche una certa abilità, lotte sociali ed elementi popolari.
    I dialoghi sono divertenti e i personaggi suscitano a pelle una bella sensazione positiva.
    Per questo si perdona al film una sceneggiatura che si perde in molti nessi di trama, ma alla fine questa opera e’ come una favola e alle favole non si richiede certo una logica ferrea.
    L’ambientazione e’ davvero bella: Dormes e’ un posto che meriterebbe sicuramente una visita durante un tour in Portogallo !!!
    In piu’ a me la storia ha ricordato il piccolo paesino di montagna dove passo le estati e per il quale ho creato un sito internet… che sia a rischio anche io di una causa miliardaria di qualche multinazionale straniera ? :)

  4. Cristina Bellosio scrive:

    Un film attualissimo….e vicinissimo a quanto accade nel reale….ecco un esempio tratto da una realtà a noi tutti molto vicina :
    “nell’agosto del 2005 Facebook, allora noto nei college americani come “TheFacebook” comprò il dominio facebook.com per 200.000 dollari, preparando l’invasione mondiale e il boom del social network.

    Appena cinque anni dopo il sito di Mark Zuckerberg ha più di mezzo miliardo di utenti e sta preparando un rivoluzionario servizio mail. Proprio a questo scopo ha deciso di acquistare un dominio più breve e adatto: fb.com.

    L’obiettivo è quello di offrire una casella di posta elettronica che unisca chat, messaggi e social networking in unico medium (che si può per ora richiedere qui), racchiuso nel dominio @facebook.com. Ora, però, la sterzata: fb.com è breve e comodo, quindi preferibile.

    Per mettere le mani sulle due, preziosissime lettere, l’azienda ha scucito 8,5 milioni di dollari, pagati alla American Farm Bureau Federation, una società non-profit che si occupa di tutelare i promuovere gli interessi dei contadini e allevatori statunitensi.

    Un caso di beneficenza “involontaria”, che però consegna a Facebook una sigla più breve per le sue e-mail future: @fb.com.”

  5. Cristina Ruggieri scrive:

    Il film si potrebbe intitolare l’”elogio della politica” intesa proprio nel suo senso più alto di discussione, ascolto delle ragioni dell’altro, ricerca di una soluzione. Che alla fine è sempre un compromesso che accoglie la maggior parte delle ragioni, risolve i conflitti, evita le contrapposizioni di principio. E non è per caso che la soluzione la trova proprio Pedro, quello che viene più cambiato da tutta questa storia nelle idee e nel cuore.

  6. Omer Loncours scrive:

    Per descrivere AguasAltas mi viene più facile partire da quello che non è/ha. Non ha la briosità di un fil spagnolo, ne la lievità di un fil francese e non ha nemmeno la concettualità pretestuosa di molti film italiani. Infatti è un film portoghese :)
    Aiutato molto da un paesaggio decisamente incantevole (ma sarà così in tutte le stagioni ?), nella sua narrazione leggera affronta in modo intelligente la problematica della globalizzazione e dell’effetto mediatico. Curioso notare come il film sia del 2006, sarà arrivato in italia solo ora per problemi di sitribuzione portoghese, o sono stati gli italiani a pensare che non fossimo così evoluti per capire le problematiche di internet !!!!

    • Cristina Ruggieri scrive:

      Omer puoi chiederlo alla kitchen film come mai hanno scelto di distribuire oggi un film del 2006.

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