Il fantasma della libertà

 

 

 

Commedia, Francia, 1974

Regia: Luis Bunuel

Attori principali: Adriana Asti, Julien Bertheau e Adolfo Celi

Durata: 103 minuti

Titolo originale: Le fantôme de la liberté

 

 

 

 

 

IL FILM
Il film è strutturato in quattordici episodi apparentemente slegati tra loro e fortuiti, dove il protagonista di ognuno fa da collegamento alla scena seguente, ma tutti accomunati dall’irriverente gusto per lo sberleffo, lo spiazzamento, la decostruzione del discorso e dell’ordine delle cose.
Un cast quasi tutto italiano con il quale -  due anni dopo Il fascino discreto della borghesia – Bunuel vinse il Nastro d’Argento come miglior regista del miglior film straniero.

 

LA TRAMA
Da una partita a poker tra frati, in cui la posta del gioco è costituita da santini della Madonna e scapolari, a una scolaresca di gendarmi che si comportano come autentici monelli (con scritte alla lavagna contro i superiori, puntine da disegno sulla sedia dell’insegnante), sino all’episodio dell’invito in casa di amici, durante il quale il momento di socialità avviene nell’atto di defecare, mentre il pranzo viene consumato avidamente, in solitudine, in uno stanzino appartato: tutto avviene nel segno del sovvertimento dei codici e dei rituali.

 

 

IL REGISTA
Luis Bunel è il regista icona del cinema moderno, del surrealismo, nonché il simbolo universale della contestazione.
In questo film più che in altri proclama la libertà principio, direzione e fine della sua esistenza e del suo stile: libertà formale, artistica, individuale, politica e religiosa.

 

QUALCHE LINK

Una scena (a tavola)

Un’altra scena (il dottore)

 

SECONDO NOI E’ UNO SPLENDIDO QUARANTENNE PERCHE’…

Perché fa riflettere su un paradosso: imporre con la forza la libertà. Che ricorda tanto le guerre di oggi per imporre la democrazia.

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