Il ritorno nel magico e immutabile mondo di Wes Anderson

Wes Anderson o lo ami o lo odi. Chi non lo apprezza non ama che i suoi film siano sempre uguali, per chi lo esalta invece questo è un meraviglioso merito.
 
Questo per dire che “La trama fenicia” (in originale “The Phoenician Scheme”), in concorso senza premi all’ultimo Festival di Cannes, non si discosta molto dagli ultimi film del regia texano (“Asteroid City” era solo di pochi anni fa).
 
Noi lo apprezziamo molto e per questo era un’opera immancabile da scegliere nelle nostre uscite infrasettimanali.

 

Anatole «Zsa-zsa» Korda, magnate quasi immortale, colleziona nemici e incidenti aerei, a cui sopravvive a dispetto dei suoi sabotatori.
In un clima da predazione capitalistica e di morte prossima, Korda mette in ordine i suoi affari e decide di lasciare la sua immensa fortuna a sua figlia, novizia imperturbabile, con pipa e rosario, a un passo dai voti.
Salvo che il nostro ha altri nove figli, tutti maschi, che non ha il tempo o il desiderio di amare.
La presenza di Liesl, che accetta il lavoro di ereditiera provvisoria nel tentativo di identificare l’assassino di sua madre, cambierà le carte in tavola e il destino di un padre imbarcato in un rocambolesco progetto industriale.

 

Con Benicio del Toro nei panni di Zsa-zsa Korda, uno degli uomini più ricchi d’Europa; Mia Threapleton è Suor Liesl, sua figlia; Michael Cera è Bjorn, il loro tutore. Nel cast anche Riz Ahmed, Tom Hanks, Bryan Cranston, Mathieu Amalric, Richard Ayoade, Jeffrey Wright, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Rupert Friend, Hope Davis.


 

Questa volta prendiamo le parole del regista direttamente dalla conferenza stampa al Festival di Cannes.
 
“Ogni volta che finisco un film, c’è qualcosa che mi aspetta, che inizia a prendere forma. Questa storia è nata anni fa, da un’immagine: Benicio come personaggio centrale. Non sapevo cosa sarebbe accaduto, ma sapevo che lui c’era, e che non si poteva uccidere.
Ho girato la scena iniziale a 120 fotogrammi al secondo. Tutto era pianificato: le azioni, le comparse, il movimento della macchina. Ma il risultato finale è fatto per metà di sorprese… quel piano sequenza nasce da un errore. Il pavimento della stanza aveva tre colori, nero, bianco, grigio, che rendevano difficile leggere i titoli. Abbiamo passato ore a trovare una sovrapposizione leggibile. E poi… è successo qualcosa. È diventato giusto. È diventato il film.
 
Roman Coppola ed io volevamo scrivere una storia molto oscura. Un personaggio che prende decisioni su larga scala, incurante delle conseguenze. Ma poi il film ci ha portato altrove. Ha iniziato a parlarci di famiglia, di morte, di fragilità.
Il padre di mia moglie, un ingegnere libanese, un giorno le mostrò scatole di scarpe piene di progetti. Le disse: ‘Se un giorno non riuscirò più a gestirli, devi sapere cosa fare’. Era un gesto folle e tenero insieme. Il film è dedicato a lui.
 
È tutto pianificato, ma molte cose succedono per caso. La musica, per esempio, non sappiamo mai esattamente come combacerà. È questione di intuizione. E poi ti accorgi che qualcosa funziona. Che è diventato umano.”

 

Finiamo con il luccicante trailer ufficiale !!

 


 

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