Dall’umorismo al dramma nel Giappone post terremoto

Foto di famiglia” e’ la sorprendente storia di Masashi Asada diretta da Ryota Nakano (” A Long Goodbye”, “Her love boils bathwater” inediti da noi).

 

Tutto ha inizio in casa Asada, una famiglia unita dove tutti hanno un sogno nel cassetto: il padre avrebbe voluto fare il pompiere, il fratello maggiore il pilota di Formula 1 e la madre si è sempre immaginata come la moglie di un gangster della Yakuza.
Masashi, dotato di una spiccata passione per la fotografia, ha un’intuizione folgorante: ritrarre la propria famiglia ricreando tutte le vite che avrebbero voluto vivere.
Grazie a questi scatti, Masashi diventa un fotografo affermato e stimato, la cui peculiarità è ritrarre con originalità non solo la sua, ma numerose altre famiglie del paese, regalando loro ricordi indelebili.
Il ragazzo si trova però costretto a interrompere il suo lavoro quando il Giappone viene colpito dal drammatico terremoto del 2011.
Intenzionato a fare qualcosa di utile, si unisce a un gruppo di volontari che svolgono una missione unica nel suo genere: “salvare” le foto e gli album di famiglia smarriti nel crollo delle case, recuperandoli e restituendoli ai legittimi proprietari.
Grazie al lavoro dei volontari, in pochi mesi sono state restituite ai proprietari più di 60.000 foto: i ricordi lasciati dai dispersi assumono per i sopravvissuti un valore inestimabile e il racconto di questa impresa fa il giro del mondo.

 

Con Kazunari Ninomiya (membro della boy-band j-pop Arashi e visto in “Lettere da Iwo Jima”) e Satoshi Tsumabuki.


 

Sentiamo qualche pezzo di una recente intervista al regista giapponese:
 
“Inizialmente è stato il mio produttore, Shinji Ogawa, a farmi conoscere l’album fotografico di Masashi Asada! Fin dalle prime pagine sono scoppiato a ridere e allo stesso tempo mi ha scaldato il cuore. Per realizzare queste foto uniche, ci voleva la totale fiducia e collaborazione della famiglia del fotografo, e ho capito che questo progetto nascondeva sicuramente una bellissima storia familiare.
 
Nei miei film ho sempre raccontato storie famigliari, e devo ammettere che queste foto hanno avuto su di me un effetto irresistibile fin dalla prima visione. Inoltre, durante le mie ricerche preparatorie, mi sono interessato alla vera famiglia Asada e mi sono affezionato sempre di più a loro.

Ho perso mio padre quando avevo 6 anni e mia madre ha cresciuto da sola me e mio fratello maggiore. Ho anche due cugini che hanno perso i genitori e con cui sono praticamente cresciuto, quindi penso di essermi sempre chiesto: “Cos’è una famiglia?”
Ancora oggi non ho la risposta a questa domanda. Mi sento come se non la troverò mai. Credo che non ci sia niente di così complesso e affascinante come la famiglia.
Dopo aver vissuto, da Tokyo, il grande terremoto del Tôhoku nel 2011, mi sono detto che come regista un giorno avrei dovuto trattarlo attraverso un film.
 
Ma non sapevo come, visto lo stile del mio lavoro. Mi sentivo come se non fossi la persona giusta per trasformare il vero dramma in finzione, ed ero bloccato. È stato allora che ho scoperto l’album fotografico Asadake!
Sapevo di non voler fare un film su questo grande terremoto, che sarebbe cupo e triste. Raccontando l’intera storia passando attraverso i temi che mi ero prefissato, vale a dire “l’evoluzione del fotografo Masashi Asada” e la nozione di “famiglia”, sapevo che avrei potuto passare dall’umorismo al dramma senza che ciò causasse alcun problema.
La prima parte intorno alla famiglia è divertente e calorosa, e sono convinto che è grazie a questo che nella seconda parte la perdita della famiglia diventa tanto più significativa.”

 

Spazio al trailer ufficiale di questo film !!

 


 

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