Dentro all’uomo, fuori nello spazio

Ormai Damien Chazelle e’ diventato uno di quei registi i cui film sono attesi spasmodicamente da critica e pubblico.. e anche dai Festival visto che Venezia ormai e’ diventata quasi una seconda casa per il regista del Rhode Island.

 

Sulla scia del grande successo di “La La Land“, vincitore di sei premi Oscar, Chazelle torna a lavorare con Ryan Gosling in “First man – Il primo uomo“, in concorso appunto all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, un film che narra l’avvincente storia della missione della NASA per portare un uomo sul luna.
 
Particolare non da poco: la sceneggiatura e’ del premio Oscar Josh Singer (“Il caso Spotlight”).

 

Neil Armstrong, ingegnere aereonautico e aviatore americano, conduce una vita bucolica e ritirata con la famiglia a cui ha ‘promesso’ la luna. La morte prematura della sua bambina lo spinge a partecipare al programma Gemini, il secondo programma di volo umano intrapreso dagli Stati Uniti il cui scopo era sviluppare le tecniche necessarie ad affrontare viaggi spaziali avanzati e successivamente impiegati nella missione Apollo.
Selezionato e assoldato come comandante della missione Gemini 8, Neil è il primo civile a volare nello spazio ma sulla Terra le ripercussioni sono fatali. Tra incidenti tecnici e lutti in decollo e in atterraggio, tra la guerra in Vietnam e le tensioni sociali del ’68, tra due figli da crescere e una moglie da ritrovare, Armstrong bucherà il silenzio del cosmo prendendosi la Luna.

 

Nel cast oltre a Ryan Gosling anche Claire Foy (vista in “Unsane”), Jon Bernthal, Corey Stoll e Kyle Chandler.


 

Ornella Dallavalle era presente all’anteprima stampa e quindi spazio alla sua recensione:
 
“Il 20 luglio del 1969, Neil Armstrong metteva il suo piede sulla Luna mentre milioni di persone, a terra, lo seguivano ammutolite. Un picco passo per un uomo, un grande passo per l’umanità.
Chazelle ci porta nello spazio, insieme a Neil, con questo film. Ed è proprio così che ci si sente: trasportati. Trasportati nella storia (vera!) e nella vita di un uomo che ha saputo affrontare e superare cose incredibili. Che ha perso una figlia, quando era ancora una bambina, per un tumore, che ha visto morire i suoi amici e compagni nella missione ma che è andato avanti.
La sua forza e la sua straordinaria dedizione ne fanno un vero eroe, un uomo che vorremmo conoscere, a cui vorremmo stringere la mano e dire grazie. Grazie per la sfida che è riuscito a portare a termine, rischiando la vita, perché la ricerca dell’eccellenza e la volontà di superare i propri limiti sono parte integrante della natura umana.
The First Man ci fa rivivere la paura, la tensione, l’incertezza di quegli esperimenti al limite della fisica e della tecnologica. Mettiamo piede dentro ad una navicella, ci infiliamo in quel piccolo sedile e soffriamo di claustrofobia quando vediamo chiudersi lo sportello di ingresso. Proviamo la tensione del conto alla rovescia e improvvisamente ci rendiamo conto di essere dentro ad una scatoletta mentre comincia ad accendersi un razzo Titan alto 30 metri.
Ma oltre a questo, conosciamo Neil, viviamo il suo coraggio e i suoi timori, proviamo a fare delle scelte insieme a lui, soffriamo insieme a lui, usciamo dalla sala avendo la sensazione di essere un po’ parte di questa storia.
Ottima la sceneggiatura, bella la musica e bravissimi gli attori. Da vedere!”

 

Voliamo anche noi tra le stelle con il trailer ufficiale del film !!

 


 

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