A land imagined: l’inizio della rassegna “Le vie del cinema”

Ieri alle ore 13.00 e’ partita la nuova edizione de “Le vie del cinema – I film di Venezia i pardi di Locarno”.
 
Qui il programma completo.
 
Il film che ha inagurato questa rassegna e’ “A land imagined” di Yeo Siew Hua, Pardo d’oro all’ultimo festival di Locarno.

 

Dopo aver stretto un’amicizia virtuale con un giocatore misterioso, Wang, un solitario operaio edile cinese, scompare in un cantiere di recupero a Singapore. Lok, un investigatore nei ranghi della polizia, deve scoprire la verità e mettersi sulle sue tracce.
Opera seconda del regista singaporiano Yeo Siew Hua, a dieci anni di distanza dall’esordio con In the House of Straw, A Land Imagined è un’incursione immaginifica e materialista nel dramma dei lavoratori stranieri nella città-stato orientale, divisa tra miliardari e sproporzioni sociali. Con un occhio al dramma, attualissimo, del caporalato.


 

Ecco la recensione per Amicinema di Fabio Bresciani che ha visto per noi il film:
 
Non si comprende dove finisca la spiaggia e inizi il mare. Siamo a Singapore, lontano però dalla metropoli finanziaria dei grattacieli in uno di quei cantieri che gettano sabbia in mare per allargare la parte abitabile della città-stato. Qui gli operai stranieri da Cina e Bangladesh vivono e vengono sfruttati con turni massacranti e gli viene impedito di fuggire sequestrando loro il passaporto. Uno di loro, Wang scompare e un investigatore di nome Lok si mette sulle sue tracce. Ma non sarà un’indagine come tutte le altre perché l’ispettore sfrutta ciò che sogna la notte per procedere nella ricerca dell’uomo. Partirà così un viaggio onirico e metafisico, come in un film di David Lynch dove l’ispettore non è altro che un doppio di Wang. I piani lentamente si sovrappongono fino a convergere. Il tramite di questi due mondi è rappresentato da una giovane punk-girl (interpretata da Luna Kwok, premio Miglior Attrice a Locarno) proprietaria di un Internet Bar, la quale infatti tiene le chiavi del mondo virtuale.
 
Particolarmente efficace in questo è la scelta di affidarsi a una fotografia (curata da Hideho Urata) notturna giocata tutta sulle luci al neon. Si potrebbe definire un neon-noir in cui si affrontano temi a noi molto vicini come quello del caporalato. Se poi ci mettiamo che a essere protagonisti sono due tipi umani che per necessità (l’operaio) e predisposizione (il detective) si collocano ai margini della società, si capisce quale sia la misura e la forza con cui il film in questione si oppone alla visione dominante delle cose. Gli omaggi ai film e alle atmosfere del primo Wong-Kar-Wai (In the mood for love su tutti) sono evidenti, ma il giovane regista di Singapore Yeo Siew Hua è solo al secondo lungometraggio e si impone come uno dei registi più intriganti del panorama internazionale.

Alla fine del film ci sì chiede se sia stato Wang a sognare l’ispettore o viceversa.. Siate aperti al mistero.”

 

E questo e’ il trailer ufficiale (purtroppo non in italiano) !!

 


 

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