Una lettera d’amore ad un grande attore e uomo

Nell’immaginario di ogni appassionato cinefilo Harry Dean Stanton rimarra’ sempre per la sua grande interpretazione in “Paris, Texas” di Wim Wenders.
 
Prima di lasciarci per sempre lo scorso settembre, era riuscito a regalarci un’ultima grande interpretazione in un film che uscirà questa settimana grazie a Wanted Cinema e che ottimo successo aveva avuto all’ultimo festival di Locarno.

 

Lucky” segue il viaggio spirituale di un ateo novantenne e dei singolari personaggi che abitano nella sua cittadina sperduta nell’entroterra degli Stati Uniti.
Sopravvissuto a tutti gli amici di una vita, Lucky si trova davanti al precipizio della sua esistenza, pronto a un ultimo viaggio alla scoperta di se stesso, e forse a un passo da un vero stato di “illuminazione”.

 

Esordio alla regia dello straordinario caratterista John Carroll Lynch, Lucky è una lettera d’amore alla carriera di oltre mezzo secolo e alla vita del geniale Harry Dean Stanton, recentemente scomparso, volto e corpo iconico amato da registi come David Lynch (che partecipa anche al film in un ruolo secondario) e Wim Wenders, ma anche una riflessione intima e poetica sulla mortalità, la solitudine, la spiritualità e le connessioni umane.


 

Sentiamo le parole del regista John Carroll Lynch su questo suo esordio:
 
Il film e’ assolutamente una lettera d’amore a Harry Dean Stanton, all’attore e all’uomo. È in sostanza una biografia, la storia di Lucky è ispirato alla vita di Harry. Anche Logan Sparks è un vecchio amico di Harry e da lì è nata l’intuizione. Un esempio è la prima scena di Lucky nel film: entra al Joe’s Diner e dice a Joe “Non sei niente”, Joe risponde “Non sei niente” e Lucky dice “Grazie”.
Questo scambio di battute succedeva tutte le volte che Harry entrava da Ago a Los Angeles tra lui e il cameriere. Abbiamo tutti sentito un’immensa responsabilità nel creare questo personaggio: la storia di un uomo che improvvisamente capisce che potrebbe avere soltanto settimane o mesi di vita davanti a se e non più anni.
Io volevo dirigere da molto tempo. Sono molto grato che Drago e Logan me l’abbiano offerto dandomi tanta fiducia. Una cosa è capire la storia, ma poi devi trovare un modo per decodificarla. Si pensi a un ponte: per costruirlo devi creare uno scheletro. Questo è ciò che registi e produttori fanno in termini cinematografici.
Devi organizzare i macchinari, trovare gli operatori, i designer della produzione, i costumisti ecc. per raccontare la storia. Molte di queste scelte sono state una novità per me. Organizzando il tutto ho dovuto imparare come orchestrare la troupe per creare la struttura che ha poi realizzato materialmente il film. Tutto questo è stato eccitante, difficile, doloroso e travolgente.
I 18 giorni di riprese sono stati una sfida. Anche se la sfida principale è stata l’energia di Harry. Prima di girare questo film, ho interpretato il ruolo principale in un film con riprese durate 18 giorni. Ero in ogni scena e alla fine ero esausto – e ho solo poco più della metà degli anni di Harry. Abbiamo cercato di fare un programma in modo da avere meno giorni di riprese possibili a settimana.
Abbiamo cercato di proteggere le sue energie in ogni modo possibile ma a volte non è stato possibile. Nelle scene in cui cammina, abbiamo fatto diversi ciak e Harry ha camminato per circa tre miglia sotto il sole caldo. Ci ha dato tutto ciò che aveva.”

 

Vediamoci infine il bellissimo trailer ufficiale !!

 


 

Questa voce e' stata pubblicata in Di tutto un po' e contrassegnata con .

Lascia un Commento