Il killer e il bambino

Dal genio di Sabu, uno dei registi giapponesi più talentuosi del cinema contemporaneo, nasce un personaggio misterioso, tanto terrificante quanto affascinante.

 

Mr. Long (incarnato magistralmente dall’ affascinante Chen Chang visto in “The Assassin”, “La tigre e il dragone”) è un killer taiwanese senza scrupoli. Dopo una missione fallita a Tokyo, viene ferito e si ritrova, spaesato e senza conoscere la lingua del luogo, in un piccolo sobborgo alla periferia della città. Lì conosce il piccolo Jun, un bambino di otto anni che lo aiuta a recuperare le forze e per il quale comincia a cucinare delle zuppe.
Pur essendo ancora nascosta la sua vera identità, la fama del talento di Mr Long in cucina si sparge velocemente tra la gente del villaggio, che si adopera per trasformare le sue doti culinarie in una piccola attività redditizia. Per Mr Long è una buona occasione per riuscire a mettere da parte i soldi necessari per poter far ritorno a Taiwan, ma poco prima della partenza…

 

Mr Long” è un thriller urbano con delle sfumature romantiche, in cui la cucina assume un linguaggio universale e riesce ad unire due culture apparentemente distanti, quella taiwanese e quella giapponese. E dove la forza dei sentimenti riesce a scompigliare le carte e scalfire anche i cuori più coriacei.
 
Acclamato dalla critica internazionale alla 67° edizione del Festival Internazionale del cinema di Berlino, dove è stato presentato in concorso e’ distribuito nel nostro Paese da Satine Film.


 

Sentiamo una parte della lunga, ma molto interessante, intervista al regista giapponese:
 
“Durante un viaggio a Taiwan, nel 2015, per promuovere “Chasuke’s Journey”, ho conosciuto l’attore Chang Chen. Chang mi ha detto di essere interessato a recitare in uno dei miei film e immediatamente ho cominciato a pensare ad una storia nella quale avrebbe potuto recitare da protagonista. Diversi mesi dopo, ho completato la prima bozza della sceneggiatura e gliel’ho proposta.
Il fascino di Chang Chen è stato un’importante ispirazione per questo film.
Per la prima volta, ho dovuto dirigere attori che parlavano sia Giapponese, sia Mandarino. Per quanto riguarda i movimenti degli attori, alcune volte mi chiedevo se le mie istruzioni fossero tradotte in maniera precisa oppure no. Per quanto riguarda l’espressione dei sentimenti, invece, non ho avuto problemi a dirigerli perché mentre osservavo le loro interpretazioni era evidente che avevano completamente compreso le mie intenzioni.
 
Qualche volta mi ritrovo a pensare a che tipo di vita abbiano vissuto delle persone incontrate anche una sola volta. Questa è l’idea principale che mi è venuta in mente per il flashback sulla storia di Lily e Kenji. Ho conosciuto l’attrice Yiti Yao alle audizioni a Taiwan. Ride tantissimo e non c’è falsità nel suo sorriso. Nonostante il suo aspetto fisico asciutto, la sua presenza scenica è forte e affascinante. Questa è la ragione per cui l’ho scelta per il ruolo di Lily. Anche per Sho Aoyagi la scelta è ricaduta su di lui perché ho potuto avvertire la sua sincerità e purezza quando l’ho conosciuto: era davvero perfetto per il ruolo di Kenji.
Come regista, credo che il mio unico e più grande compito sia di trasmettere la mia visione in maniera precisa a tutta la troupe cinematografica nel breve tempo che abbiamo durante la produzione del film. Ogni volta è una lotta tra conflitti e compromessi, ma posso onestamente dire che di solito la mia visione è già definita in fase di scrittura.
A dire il vero, è addirittura più chiara prima della scrittura. Appena inizio a prendere coscienza della realtà delle cose, la mia visione originale comincia a sfumare. Ma i talentuosi reparti di scenografia, hair & make-up artists e il cast, riescono sempre a restituire in maniera vivida la mia visione originale.
Penso che la vita di ogni giorno sia un susseguirsi di momenti magici. Nel momento in cui un personaggio realizza un obietivo e agisce con un’intenzione, ogni cosa comincia a diventare reale. Per me, ci sono sicuramente anche momenti magici che sono difficili da spiegare.
Alcune volte penso seriamente che a scrivere le sceneggiature per me sia qualcuno che proviene da qualche altro mondo, come mi è capitato per la storyline che ha ispirato il mio film “Chasuke’s Journey”.”

 

Ecco il trailer ufficiale del film !!

 


 

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