La quarta volta di Liam Neeson

La nuova vita cinematografica di Liam Neeson e’ legata strettamente a Jaume Collet-Serra: da attore impegnato in film d’autore (“Schindler’s list”, “Michael Collins”) a eroe del cinema d’azione grazie ai tre film interpretati per il regista spagnolo (“Unknown – Senza identità”, “Non-Stop”, “Run All Night – Una notte per sopravvivere”).

 

Possiamo ora dire tetralogia perche’ adesso esce “L’uomo sul treno – The commuter” l’ultima fatica della coppia Collet-Serra/Neeson, interpretata anche da Vera Farmiga e Patrick Wilson.

 

Michael (Liam Neeson) è un ex agente dell’FBI che ogni giorno prende lo stesso treno per andare e tornare dal lavoro. Un giorno viene avvicinato da una seducente psicologa che lo sfida a fare un gioco: deve scoprire quale passeggero del treno è, a suo avviso, “fuori posto”. Michael è intrigato e accetta la sfida, ma si trova presto coinvolto in una pericolosa cospirazione criminale in cui è in gioco la sua stessa vita e quella di tutti i passeggeri.


 

Sentiamo le parole del regista spagnolo sulla genesi di questo film:
 
“Questo film pone una domanda al pubblico: se qualcuno ti chiedesse di fare qualcosa di apparentemente insignificante, ma di esito incerto, in cambio di un considerevole compenso economico, lo faresti?. Questa è la scelta filosofica che il nostro personaggio principale – un uomo di sessant’anni che è stato appena licenziato, non ha risparmi ed è indebitato fino al collo – si trova ad affrontare.
Sta pensando solo a se stesso o sta prendendo in considerazione le possibili conseguenze morali di quello che gli viene richiesto?
Questa è la domanda che vogliamo si faccia il pubblico.
 
“L’uomo sul treno” e’ il sequel spirituale di “Non-Stop”. Quando c’è un mistero che si dipana intorno al personaggio principale, l’impatto diventa più forte se lui è un uomo qualunque. Una modalità molto Hitchcockiana – pensate a Intrigo internazionale, La signora scompare o La finestra sul cortile – e come in L’altro uomo, noi volevamo che un uomo normale si trovasse di fronte a una scelta morale. Quanto è disposto a fare per soldi senza conoscere le conseguenze di quello che sta per fare? Quando degli eventi straordinari capitano a persone normali, è importante che le prime scelte che questi personaggi fanno, siano quelle con cui noi, come pubblico, ci troviamo d’accordo e che poi l’azione subisca un incremento plausibile, proprio sulla base di queste scelte.
 
Una delle sfide che ho dovuto affrontare come regista, stava nel capire come mostrare la routine. Ovviamente, si può girare una ripresa standard di lui che saluta altri pendolari, in modo che il pubblico abbia l’impressione che si conoscano, ma fare solo questo non mostra quanto sia monotono il viaggio. Così, ho avuto l’idea di iniziare il film con una ripresa per ogni giorno della settimana. Quindi, la prima scena è il lunedì, la seconda il martedì e così via e quando le sequenze vengono montate, l’unica cosa che cambia è lo sfondo, gli abiti e il tempo, mentre il suo comportamento è esattamente lo stesso, perché lui sta facendo la stessa identica cosa giorno dopo giorno. Così le immagini si mischiano. È un modo molto interessante di iniziare il film, perché dà immediatamente agli spettatori la sensazione di essere stati con lui per un anno, mentre prende quel treno all’andata e al ritorno ogni santo giorno. Per me, era fondamentale iniziare il film con una sequenza che mettesse noi, il pubblico, immediatamente su quel treno con Michael.”

 

Conclusione perfetta con il trailer italiano !!

 


 

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