La recensione di “David Gilmour – Live at Pompeii”

Come vi abbiamo raccontato (e messo in palio i biglietti omaggio) solo il 13-14-15 settembre arriverà “David Gilmour – Live at Pompeii“, il meglio dei due concerti effettuati da David Gilmour il 7 e 8 luglio 2016 nel leggendario anfiteatro di Pompei, all’ombra del Vesuvio, 45 anni dopo avervi suonato durante le registrazioni della storica esibizione Pink Floyd Live at Pompeii.

 

Abbiamo chiesto ai curatori di “Floyd Channel“, il portale italiano dedicato ai Pink Floyd, potete consuntarlo (consigliato) sul loro sito web o pagina facebook, di partecipare all’anteprima stampa milanese e di condivedere le loro impressioni:


 

“L’antefatto e’ affascinante e noto: David Gilmour e’ tornato a Pompeii nell’estate 2016 per suonare due date del “Rattle That Lock Tour” davanti ad un pubblico di pochi fortunati, esattamente nello stesso luogo dove, 45 anni prima, furono filmate le parti piu’ belle del “cult movie” “Pink Floyd Live at Pompeii”.
La versione cinematografica del DVD/Blu Ray “David Gilmour Live at Pompeii” che abbiamo visto qualche giorno fa, ha pero’ in comune con il classico di Adrian Maben solo Gilmour, una canzone (One of These Days) e l’anfiteatro romano.

Il resto e’ una testimonianza del meglio delle due date del tour, in particolare la seconda, ripresa senza esclusioni di mezzi, prodotta con la migliore tecnologia video disponibile (4K) e un suono nitido e potente. La performance in se, che nella versione cinematografica e’ tagliata di circa un ora rispetto ai dischi che saranno a breve in commercio, e’ un ottima testimonianza dell’elevato livello qualitativo che il tour raggiunse durante il 2016, con i membri della band selezionati da Gilmour sulla base delle loro qualita’ “musicali e umane”, molto piu’ affiatati e compatti rispetto alle prime date del tour nel 2015.

 

Malgrado la ricca produzione e abbondante post produzione, non sembra che ci siano nel film parti musicali correte, vedendolo si rivivono quindi sia la voce del maturo Gilmour che a volte stenta sulle note alte, sia un solo di chitarra di Comfortably Numb tra i migliori sempre, meno lungo che ai tempi dei Pink Floyd ma potente, emozionante, perfetto.

 

Mark Brickman, che ha curato le scenografie e le luci dei concerti, ha ridotto al minimo il palco, utilizzando l’anfiteatro romano come scena, aggiungendo lasers, luci, fuochi e giochi pirotecnici vari sulla sommita’ degli spalti vuoti dell’arena, ma la grandiosita’ del tutto nasconde forse un po’ troppo il luogo in se. Per come il film e’ stato prodotto il concerto potrebbe essere stato girato a Verona, Orange o in uno dei tanti altri luoghi storici visitati dal tour.
Ma Pompei non e’ un posto qualsiasi per David Gilmour e i fans dei Pink Floyd e forse meritava una maggiore enfasi. Come il chitarrista ha detto piu’ volte, e’ un luogo pieno di fantasmi. Uno su tutti quello di Rick Wright, l’unico Pink Floyd citato da Gilmour durante il breve documentario che apre il film. “Quando suonai qui con Rick” ci racconta, ricordandoci delle magie musicali che il tastierista, scomparso nel 2008, riusci’ a creare nello stesso luogo nel 1971.
 
Ma cosi’ come Gilmour ha rispettosamente evitato un remake sonoro di “Pink Floyd at Pompeii” senza Wright, non suonando la richiestissima Echoes , forse e’ stato giusto non rievocare cinematograficamente altri fantasmi del passato, lasciando quel compito al film del 1972 e focalizzandosi invece su quello che David Gilmour rappresenta, artisticamente, oggi: un musicista ancora eccezionale che propone, tra immagini suggestive, il meglio del suo catalogo attuale e passato.”

 

Grazie ancora a Floyd Channel e finiamo con il trailer di questo evento speciale !!

 


 

Questa voce e' stata pubblicata in Dai nostri inviati.

Lascia un Commento