Tutti i film in gara al 74o festival del cinema di Venezia !!

In questo articolo vi abbiamo parlato del festival e di tutte le notizie di contorno, ma insomma lo sapete o no quale e’ la cosa piu’ importante della rassegna veneziana ? I film ovviamente.

 

E allora vi raccontiamo brevemente di cosa parlano i 21 film in gara e che seguiremo ogni giorno con notizie e con i nostri articoli.


 

AI WEIWEI – HUMAN FLOW
Artista e designer, regista, attivista, Ai Weiwei ha pagato anche con la reclusione la sua opposizione al governo cinese.
Adesso a Venezia presenta un film girato per due anni in varie parti del mondo, tra migranti e profughi. È un “percorso personale, un tentativo di comprendere le condizioni dell’umanità ai nostri giorni”, ha dichiarato presentando il film: un’opera dedicata ai 65 milioni di migranti e rifugiati che negli ultimi anni sono stati costretti a lasciare la propria terra, e realizzata con un preciso obiettivo, affermare il valore dei diritti umani. “In questo momento di incertezza più che mai abbiamo bisogno fiducia per l’altro diventando consapevoli del fatto che tutti siamo uno”.

 

DARREN ARONOFSKY – MOTHER!
Della trama si sa davvero poco se non che parla della vita di una giovane coppia messa alla prova da un inaspettato gruppo di ospiti.
Rivelato e molto bello invece il poster ufficiale in stile un po’ cartolina d’auguri kitsch e un po’ quadro preraffaellita disegnato da James Jean in cui una Jennifer Lawrence dall’aria virginale tiene fra le mani insanguinate il proprio cuore, presumibilmente dopo esserselo strappato dal petto.
Nel cast stellare appunto Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson e Ed Harris.
Uscita italiana prevista per il 1° novembre 2017.

 

GEORGE CLOONEY – SUBURBICON
Tutto nasce da una sceneggiatura scritta da Joel ed Ethan Coen nel 1986, dopo il successo del loro film di debutto “Blood Simple – Sangue facile”. Oltre 30 anni dopo George Clooney riporta in vita il progetto con questa commedia dal taglio noir e il solito cast stellare (Matt Damon, Julianne Moore, Noah Jupe, Oscar Isaac).
La storia e’ ambientata a Suburbicon, un tranquillo sobborgo anni cinquanta, fatto di case allineate e giardini curati, gonne a ruota, occhialoni e colletti abbottonati, quasi quanto i suoi abitanti. Il più abbottonato di tutti è il protagonista Gardner Lodge (Matt Damon), un uomo onesto e rispettabile che vive insieme alla sua famiglia in una delle casette pastello costruite con lo stampino. La sua pacifica esistenza viene stravolta da una brutale violazione di domicilio, sarà allora che, riscontrando la stessa lentezza e placidità nelle attività investigative, deciderà di farsi giustizia da solo.

 

ZIAD DOUEIRI – THE INSULT
L’ex assistente cameraman libanese di Le iene, Pulp Fiction e Jackie Brown e’ al suo quarto film dopo essere passato a Cannes e al Sundance.
Adel Karam, Kamel El Basha, Camille Salameh, Rita HayekToni, cristiano libanese, annaffia le piante sul suo balcone e fa scolare accidentalmente l’acqua sulla testa di Yasser, palestinese e caposquadra del cantiere situato proprio in prossimità del palazzo di Toni. Scoppia una violenta disputa in cui Yasser insulta Toni che, ferito nella dignità, decide di denunciarlo. Si apre così una lunga disputa processuale in cui il confronto assume dimensioni nazionali, un lungo processo tra cristiani e palestinesi libanesi.

 

ROBERT GUÉDIGUIAN – LA VILLA
Con Ariane Ascaride e Jean-Pierre Darroussin, Robert Guédiguian aveva lavorato 6 anni fa nel bellissimo “Le nevi del Kilimangiaro” (poi anche in film piu’ recenti inediti in Italia).
Qui a Venezia continua la loro collaborazione (Ariane Ascaride e’ anche sua moglie) in questo film drammatico ambientato in una piccola baia vicino a Marsiglia dove si trova la bellissima villa di proprietà di un uomo anziano che sta vivendo i suoi ultimi giorni di vita. I suoi tre figli decidono di riunirsi intorno a lui: Angela (un’attrice che vive a Parigi), Joseph (che si è appena innamorato di una ragazza giovanissima) e Armand (l’unico che si sta occupando del ristorante di famiglia). L’arrivo di un gruppo di persone in barca metterà in subbuglio il loro equilibrio.

 


 

ANDREW HAIGH – LEAN ON PETE
“45 anni” e “Weekend” sono stati due film tra i piu’ apprezzati dalla critica negli ultimi anni e adesso le aspettative su Andrew Haigh e su questo “Lean on Pete” sono molto alte, anche se il tema sembra apparentemente molto diverso dalla sua produzione usuale.
Un giovane, in compagnia del cavallo da corsa rubato “Lean on Pete”, intraprende un lungo viaggio alla ricerca della zia, che non vede da tempo, e di una nuova casa.
Nel cast Travis Fimmel, Steve Zahn, Chloë Sevigny e Steve Buscemi.

 

ABDELLATIF KECHICHE – MEKTOUB, MY LOVE: CANTO UNO
Sui giornali lo scorso giugno avrete letto che Kechiche aveva messo in vendita la Palma d’oro di Cannes per “La vita di Adele” per ottenere i fondi per completare la post-produzione di questo film senza ulteriori ritardi.
Non sappiamo come e’ finita, ma adesso “Mektoub, My Love: Canto Uno” e’ pronto per il festival veneziano.
Il giovane scrittore Amin torna nella sua città natale per trascorrere le vacanze. Qui incontra Jasmine, che lo attrae subito per le sue doti canore, e un produttore intenzionato a finanziare il suo primo lavoro cinematografico.

 

XAVIER LEGRAND – JUSQU’À LA GARDE
Xavier Legrand e’ stato nominato agli Oscar nel 2013 nella sezione Cortometraggi con “Avant que de tout perdre” e adesso debutta in un lungometraggio con gli stessi attori Léa Drucker e Denis Ménochet.
I coniugi Besson divorziano. Nel tentativo di proteggere il figlio dalle violenze del padre, Miriam ne chiede la custodia esclusiva. La giudice incaricata di decidere non crede alle accuse della donna e accorda una custodia condivisa. Ostaggio dei ricatti e delle minacce dei due genitori, il piccolo Julien dovrà fare il possibile per non far precipitare la situazione.

 

MANETTI BROS. – AMMORE E MALAVITA
Cantori della Napoli moderna, i Manetti Bros. portano il loro cinema cosi’ spiazzante e di genere a Venezia con questo “Ammore e malavita”.
Nel cast Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini e Carlo Buccirosso.
Ciro (Giampaolo Morelli) e` un temuto killer. Insieme a Rosario (Raiz) e` una delle due “tigri” al servizio di don Vincenzo (Carlo Buccirosso), “o’ re do pesce”, e della sua astuta moglie, donna Maria (Claudia Gerini). Fatima (Serena Rossi) e` una sognatrice, una giovane infermiera. Due mondi in apparenza cosi` distanti, ma destinati a incontrarsi, di nuovo.
Il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera lo ha descritto in questo modo: “È un musical napoletano sulla camorra, sui cantanti neomelodici, è provocatorio, divertentissimo, pieno di citazioni e multistrato, lavora sui generi senza essere riassumibile nel contesto di genere”

 

GUILLERMO DEL TORO – THE SHAPE OF WATER
A nostra memoria forse e’ la prima che il regista messicano e’ in concorso a Venezia e al festival porta un film con il suo classico stile gotico-fantastico con un grande cast con Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg e Octavia Spencer.
La pellicola è ambientata nel 1963 ed è incentrata su Elisa (Sally Hawkins), una solitaria donna sordomuta che lavora in laboratorio governativo di massima sicurezza come donna delle pulizie. Intrappolata in una vita di silenzio e di isolamento, la vita di Elisa cambia per sempre quando lei e una collega scoprono un esperimento segreto classificato, uno strano uomo pesce (Doug Jones) che il governo sta tenendo prigioniero e su cui intende fare esperimenti. Elisa stabilisce un legame con la creatura che porta ad un conflitto poiché la gente per cui lavora non è tanto interessata al benessere di questa creatura quanto lei.
Se vi ricorda qualche personaggio del mondo di Hellboy… beh il regista e’ sempre Guillermo Del Toro !!

 


 

SAMUEL MAOZ – FOXTROT
Forse il nome del regista non dirà molto, ma e’ uno dei vincitori del Leone d’Oro del passato. Infatti nel 2009 il suo ottimo “Lebanon” (nato dalla sua esperienza a 20 anni come soldato in uno dei primi carri armati che entrarono in Libano durante l’invasione di Israele in Libano nel 1982) vinse il premio come miglior film.
Quando arrivano delle notizie sconvolgenti che riguardano il figlio militare, una famiglia – già molto travagliata – si trova ad affrontare una situazione che può mettere in serio pericolo la sua coesione.

 

ANDREA PALLAORO – HANNAH
Nel 2013 Paolo Sorrentino si trovava a Marrakech in compagnia di Martin Scorsese per consegnare il premio alla regia a un talento del cinema italiano emigrato all’estero (a Los Angeles). Lui era Andrea Pallaoro con il film “Medeas” (indovinate se e’ mai stato distribuito in Italia ?).
Adesso speriamo che il regista trentino possa avere la notorietà che merita grazie al festival e a “Hannah” interpretato dalla bravissima Charlotte Rampling.
“Hannah” è il ritratto intimo di una donna che non riesce ad accettare la realtà che la circonda. Rimasta sola, alle prese con le conseguenze dell’arresto del marito, Hannah inizia a sgretolarsi. Attraverso l’esplorazione del suo graduale crollo emotivo e psicologico, il film indaga il confine delicato tra l’identità del singolo, le relazioni umane e le pressioni sociali.

 

ALEXANDER PAYNE – DOWNSIZING
“Downsizing” di Alexander Payne (ricordate il suo bellissimo Nebraska ?), interpretato da Matt Damon, Christoph Waltz, Hong Chau e Kristen Wiig, e’ il film di apertura del concorso.
Il film segue le avventure di Paul Safranek (Matt Damon), un uomo ordinario di Omaha che, insieme alla moglie Audrey (Kristen Wiig), sogna una vita migliore. Per rispondere alla crisi mondiale causata dalla sovrappopolazione, gli scienziati hanno sviluppato una soluzione radicale che permette di rimpicciolire gli essere umani a pochi centimetri d’altezza. Le persone presto scoprono che i loro risparmi valgono di più in un mondo più piccolo e, con la promessa di uno stile di vita lussuoso oltre ogni loro aspettativa, Paul e Audrey decidono di correre il rischio di sottoporsi a questa pratica controversa, imbarcandosi in un’avventura che cambierà le loro vite per sempre.

 

VIVIAN QU – JIA NIAN HUA (ANGELS WEAR WHITE)
Nel 2013 il lido aveva conosciuto la regista cinese Vivian Qu con “Trap Street” nella Settimana Internazione della Critica, un ritratto impietoso della nuova Cina che era piaciuto davvero a tutti (mai uscito in sala ovviamente).
Adesso dopo quattro anni ritorna in concorso con (titolo internazionale) “Angels Wear White”.
In una piccola città balneare, due studentesse vengono aggredite in un motel da un uomo di mezza età. Mia, adolescente che quella notte lavorava alla reception, è l’unica testimone dell’aggressione. Per paura di perdere il suo lavoro, non dice niente. Nel frattempo, Wen, 12 anni, una delle vittime, scopre che i suoi guai sono appena iniziati. Intrappolate in un mondo che non offre loro adeguata sicurezza, Mia e Wen dovranno trovare da sole la propria via d’uscita.

 

KOREEDA HIROKAZU – SANDOME NO SATSUJIN (THE THIRD MURDER)
Il regista giapponese ormai e’ conosciuto e apprezzato molto anche in Italia e in questa stagione ci e’ piaciuto davvero molto il suo “Ritratto di famiglia con tempesta”, come sempre delicato e emozionante.
Il procuratore Shigemori e’ incaricato di difendere Misumi sospettata di un furto con omicidio, stesso crimine per il quale era stata condannata 30 anni prima. Misumi si dichiara colpevole, ma Shigemori indagando a fondo inizia a sospettare che la verità sia diversa…
Curiosità: la musica di questo film e’ composta dall’italiano Ludovico Einaudi.

 


 

SEBASTIANO RISO – UNA FAMIGLIA
Il suo film d’esordio, “Più buio di mezzanotte”, nel 2014 era passato a Cannes e aveva nel cast sempre Micaela Ramazzotti e Pippo Delbono.
Questa volta si unisce un idolo del pubblico francese come Patrick Bruel.
“Una famiglia” e’ la storia di una coppia che ha un progetto che prevede di aiutare coppie che non possono avere figli. Arrivata all’ultima gravidanza, però, la protagonista decide di rimettere in discussione tutto.

 

PAUL SCHRADER – FIRST REFORMED
Paul Schrader era nelle sale a luglio con il suo “Cane mangia cane” (anche visto in una delle ultime uscite di Amicinema).
Lo sceneggiatore di Taxi Driver (e di altri film di Scorsese) dirige adesso “First reformed” con Ethan Hawke e Amanda Seyfried: è il dramma di una comunità di fedeli. Dopo la morte del figlio un ex cappellano militare trova conforto nell’incontro con una vedova il cui marito si è suicidato. La sua chiesa però non è quel che sembra e verranno a galla segreti inconfessabili.

 

WARWICK THORNTON – SWEET COUNTRY
Warwick Thornton e’ gia’ un nome noto per gli appassionati dei film: nel 2009 il suo “Samson and Delilah” ha vinto la Caméra d’or al Festival di Cannes. E nel 2014 era uno dei registi dell’interessante progetto “Words with Gods”
“Sweet Country” racconta il dramma di un aborigeno di mezz’età che si ritrova a lavorare con un uomo instabile, costretto a difendersi, si trasforma in un criminale ricercato.
Con Sam Neill e Bryan Brown.

 

PAOLO VIRZÌ – THE LEISURE SEEKER
Paolo Virzì per la prima volta gira in America e con due star internazioni Helen Mirren e Donald Sutherlad… ed e’ gia’ grande attesa !!
“The Leisure Seeker” è il soprannome del vecchio camper con cui Ella e John Spencer andavano in vacanza coi figli negli anni Settanta.
Una mattina d’estate, per sfuggire ad un destino di cure mediche che li separerebbe per sempre, la coppia sorprende i figli ormai adulti e invadenti e sale a bordo di quel veicolo anacronistico per scaraventarsi avventurosamente giù per la Old Route 1, destinazione Key West.
John è svanito e smemorato ma forte, Ella è acciaccata e fragile ma lucidissima, insieme sembrano comporre a malapena una persona sola e quel loro viaggio in un’America che non riconoscono più – tra momenti esilaranti ed altri di autentico terrore – è l’occasione per ripercorrere una storia d’amore coniugale nutrita da passione e devozione, ma anche da ossessioni segrete che riemergono brutalmente, regalando rivelazioni sorprendenti fino all’ultimo istante.
In Italia il film uscirà a gennaio 2018 con il titolo “Ella & John”.

 

FREDERICK WISEMAN – EX LIBRIS. THE NEW YORK PUBLIC LIBRARY
Con i concorsi Amicinema-Nexo vi abbiamo regalato nel 2014 gli interessi per “National Gallery” il bellissimo suo documentario dedicato al museo londinese.
A Venezia Wiseman arriva per la prima volta in concorso con un’altro documentario che sembra gia’ pronto per un premio importante.
Un film dedicato alla “New York Public Library”, la biblioteca che interessa tre quartieri della metropoli americana e che è un invito alla cultura, al miglioramento di se stessi e alla coesione sociale.

 

MARTIN MCDONAGH – THREE BILLBOARDS OUTSIDE EBBING, MISSOURI
Leggendo la trama del nuovo film di Martin Mcdonagh ci e’ sembrato un pochino fuori dal genere tipico autoriale di un festival, ma quello che conta poi e’ la qualità del film e allora su questo abbiamo meno dubbi.
Sicuramente continua lo stile ironico-violento del regista londinese dopo “In Bruges – La coscienza dell’assassino” e “7 psicopatici”.
Una donna inizia una guerra contro la polizia, rea secondo lei di non aver fatto abbastanza per trovare l’assassino di sua figlia.
Con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish, John Hawkes e Peter Dinklage.

 


 

Questa voce e' stata pubblicata in News e contrassegnata con .

Lascia un Commento