Dal Vostro Inviato a Venezia: i miei Leoni

Il Vostro Inviato a Venezia (grazie Simona)

E veniamo ai premi. Davvero difficile decidere a chi assegnarli. Tre sono i film che hanno entusiasmato il Vostro Inviato, i suoi cinque stelle: La La Land di Chazelle, El Ciudadano Llustre di Cohn e Duprat e Paradise di Konchalovsky.  Difficile però ripartire i tre premi principali tra questi film. Per il Premio Speciale della Giuria invece non ha dubbi: il film più spiazzante, interessante e innovativo della Mostra è senz’altro “The Bad Batch“. Per la coppa Volpi femminile, seppure tutti osannano la Jackie di Nathalie Portman, il Vostro Inviato le ha preferito la splendida Paula Beer di Frantz, mentre quella maschile la assegna senza alcun dubbio all’indimenticabile Oscar Martinez, El Ciudadano llustre. A El Ciudadano llustre va anche il premio per la Miglior Sceneggiatura (sempre per il Vostro Inviato, naturalmente), mentre, nell’impossibilità della scelta, il Leone d’Oro andrebbe condiviso tra Europa e Stati Uniti: un ex-equo come nel 1993, quando il Leone fu condiviso tra Robert Altman per America Oggi e Film Blu di Kieslowski. Quindi, per il Vostro Inviato ex-equo tra La La Land di Chazelle e Paradise di Konchalovski.

Paula Beer

Tirando le somme di queste lunghe giornate piene di film, l’elemento che emerge dal concorso di quest’anno, salvo poche eccezioni, è la predominanza delle storie al femminile. Spesso in ruoli tradizionalmente assegnati a protagonisti maschili. E’ il caso di Arrival, dove lo scienziato principale scelto dal governo americano è una donna, di Nocturnal Animals, dove la protagonista è una gallerista di successo, di Brimstone, dove il pistolero a cavallo è  Dakota Johnson. Ma il cambio di prospettiva più sorprendente è senz’altro The Bad Batch: uno sguardo femminile sulle distopie fantascientifiche. E poi Larrain (Jackie), Piccioni (Questi Giorni),

Oscar Martinez

Brizè (Une Vie) scelgono di raccontare l’animo femminile, e anche Ozon, a dispetto del titolo del suo film, Frantz, concentra lo sguardo soprattutto su Anna.  Perfino in Tommaso, film sulla crisi del maschio, dove Kim Rossi Stuart è protagonista assoluto, il personaggio di Camilla Diana, Sonia, irrompe sulla scena, prendendosela tutta, eclissando il travagliato Kim. Insomma, anche il cinema occidentale, non solo quello iraniano, turco o arabo, si è accorto che le donne stanno cambiando e ha deciso di raccontarlo.

Qui si concludono le cronache del Vostro Inviato che ringrazia Maurizio e Simona per la loro memoria, pazienza e aiuto incondizionato. Ringrazia anche chi ha avuto la pazienza di leggerlo in questi giorni, sperando di aver suscitato almeno un po’ dell’entusiasmo che molti dei film visti meritano. Infine last but not least, garzie a Marco Valerio e a Long Take che ci ha permesso con l’accredito promozionale di vedere tantissimi film a un prezzo decisamente contenuto. All’anno prossimo.

 

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