Il processo del secolo

Il 25, 26, 27 gennaio arriva al cinema per soli tre giorni, distribuito da Lucky Red, uno dei più significativi eventi del XXI secolo: il processo al feroce criminale nazista Adolf Eichmann.

 

The Eichmann Show“, diretto da Paul Andrew Williams e interpretato da Martin Freeman e Anthony LaPaglia, è un emozionante appuntamento con la storia, carico di grande valore politico, culturale e morale.


 

Gerusalemme 1961. Il geniale produttore televisivo Milton Fruchtman (Martin Freeman) assume il regista Leo Hurwitz (Anthony LaPaglia) per occuparsi delle riprese TV del processo al criminale nazista Adolf Eichmann.
Quello che viene offerto a Hurwitz è un lavoro dalle dimensioni epocali: per la prima volta nella storia un processo sarebbe stato trasmesso in TV e per la prima volta il mondo intero avrebbe assistito alle scioccanti testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto.
 
Il risultato di questa importante operazione fu che l’80% della popolazione tedesca guardò almeno un’ora del programma ogni settimana, che venne trasmesso su tutte le reti in USA e Gran Bretagna ma soprattutto che finalmente, dopo 16 anni dalla fine della guerra, si cominciò a parlare apertamente dell’Olocausto.
Definito il “processo del secolo”, l’orrore dei campi di sterminio raccontato in diretta dalle vittime venne trasmesso in 37 Paesi.
 
La messa in onda di quel processo rappresenta il primo evento televisivo globale e il film racconta la straordinaria storia del team di produzione che dovette superare ostacoli di ogni tipo per poter catturare la testimonianza di uno dei più noti criminali nazisti.

 

Qualche giorno fa c’e’ stata l’anteprima milanese e per Amicinema era presente Emanuela Dini:
Il film racconta lo svolgimento delle riprese televisive del processo svoltosi a Gerusalemme nel 1961 ad Adolf Eichmann, criminale nazista, uno dei maggiori responsabili operativi dell’Olocausto, organizzatore del traffico ferroviario che trasportava gli Ebrei nei vari campi di concentramento. Eichmann, rifiugiatosi in Argentina, venne prelevato dal Mossad (il servizio segreto isreliano) e trasportato in Israele per essere processato e poi condannato a morte.

Il processo fu il primo evento mediatico di risonanza mondiale: trasmesso via radio e su tutte le reti televisive in tutto il mondo, fu la “Norimberga israeliana” e l’occasione per presentare al mondo i filmati scioccanti e le testimonianze in aula dei sopravvisuuti dell’Olocausto.

 

“The Eichmann Show” ricostruisce l’avventura del produttore americano Milton Fruchtman (Martin Friedmann) e del regista Leo Hurwitz (Anthony La Paglia), le trattative col governo israeliano e i giudici per ottenere il nulla osta alle riprese, gli accorgimenti per nascondere le telecamere nei muri dell’aula, le inevitabili tensioni tra produttore e regista, i cameramen sconvolti quando devono riprendere le testimonianze di chi racconta le atrocità subite, i pochi momenti di vita privata della troupe al di fuori del processo.

 

Ma la vera e sconvolgente forza del film è l’alternanza con i filmati originali del processo, le riprese in bianco e nero leggermente sfuocate, col sonoro in tedesco e israeliano, i giudici e gli avvocati, il vero Eichmann, impassibile e gelido, rinchiuso dietro una gabbia di sicurezza in vetro, che alla precisa domanda del procuratore risponde “Non intendo esprimere qui i miei sentimenti”, le testimonianze tra le lacrime dei sopravvisuti, le atroci immagini delle ruspe che smuovono montagne di cadaveri, i volti scarnificati ricoperti dalle mosche, i bambini di tre anni che mostrano il numero sul braccio.

 

Di fronte all’angoscia e alla forza drammatica di quei filmati, è una bella impresa mantenere il pathos e la tensione, e il regista Paul Williams ci prova, presentando un Leo Hurwitz che tenta e spera in tutti i modi di trovare una crepa nella malvagità di Eichmann «Non esistono mostri, esistono uomini che compiono delle mostruosità», e un Fruchtman che da un lato insegue l’audience ma sente anche il dovere morale di non mollare, pure quando viene minacciato di morte.
Docu-film che si muove addirittura su tre livelli narrativi – il film, i filmati del processo, i filmati dell’Olocausto proiettati al processo – e con un dichiarato intento didascalico, girato in Lituania e a Malta, con un’attenta e credibilissima ricostruzione degli anni ’60, giocato sulla grande performance del duo Freedmann-La Paglia, “The Eichmann Show” riesce a commuovere, scuotere le coscienze, non fare dimenticare. E non è poco. “

 

Per ulteriori informazioni sul film si puo’ consultare il sito www.ilgiornodellamemoria.it

 

In attesa dell’uscita nelle sale ecco il trailer !!

 


 

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