Zero dark thirty

Mercoledì 20 febbraio “Zero dark thirty” e’ stato protagonista dell’uscita degli Amicinema.

Come da buona abitudine apriamo lo spazio dedicato a tutti i commenti, critiche e spunti di discussione che vorrete lasciare sul film.

Dati Tecnici
Regia: Kathryn Bigelow
Con: Jessica Chastain, Joel Edgerton, Scott Adkins e Mark Strong.
Durata: 157 min

 

Trama del film
“Le complesse operazioni che, una notte del maggio 2011, hanno portato il Team 6 dei Navy Seal statunitensi all’irruzione nell’anonima residenza di Abbottabad, in Pakistan, dove il terrorista super ricercato Osama bin Laden è stato giustiziato.”

 

Trailer
http://www.youtube.com/watch?v=exn0voVwGC4

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  1. Pietro Diomede scrive:

    Zero Dark Thirty in gergo militare vuol dire “Mezzanotte e mezza” ossia l’ora in cui Osama Bin Laden è stato ucciso nel Maggio del 2011
    Zero Dark Thirty non è un film sulla caccia a Osama Bin Laden, Zero Dark Thirty è un film sull’ossessione per Osama Bin Laden.
    Un’ossessione che cattura la protagonista Maya, che ha il fisico gracilino e il volto pallido di Jessica Chastain, fin dall’inizio visto che la sua prima missione Cia è proprio la cattura del capo di Al Qaeda.
    Un’ossessione che nasce nel 2003 e che assorbe per otto anni la vita della protagonista trasformandola da ragazzina spaurita e intimidita di fronte la sua prima tortura, che apre il film, in una donna tenace di forte temperamento che accompagna questo strumento usato per ottenere informazioni importanti con le sue intuizioni.
    Un’ossessione che le annulla la propria vita privata facendola diventare una donna non portata per scopare.
    Un’ossessione che le fa implodere il dolore quando la sua amica/collega finisce vittima di un attacco terroristico.
    A dirigere questa ossessione c’è il regista più virile dell’attuale panorama cinematografico Kathryn Bigelow che amo definire la Sam Peckinpah femminile.
    La dirige non seguendo una linearità narrativa ma andando per sussulti, per strappi suddivisi in capitoli….se per 3/4 è la classica caccia del gatto con il topo è nel concitato finale che viene fuori tutto il talento della regista premio Oscar evitando la classica americanata esaltata.
    Quello che vediamo è una coreografia d’alta scuola dove il buio si alterna con le inquadrature a infrarossi, i colpi di arma da fuoco sono ovattati dal silenzio della notte e gli stessi soldati che hanno portato a termine la missione sono rappresentati in un’inusuale umanità…..da vedere lo sguardo sconvolto di chi ha ammazzato “L’inquilino del terzo piano”.
    E dopo l’ultima mezz’ora girata e vissuta in apnea la Bigelow regala alla sua protagonista un primo piano in piena solitudine dove far saltare il tappo dell’emozione in un pianto liberatorio che possa segnare la fine di un’ossessione e l’inizio di una nuova vita.
    Voto 7,5

  2. Luca Tavian scrive:

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