Il cinema “al femminile” con Own Air per l’8 marzo

Vi abbiamo gia’ parlato di Own Air, il primo esempio in Italia di piattaforma current in download a tema cinematografico, in occasione della festa di S.Valentino.
 
Abbiamo il piacere di segnalarvi ora una nuova iniziativa in occasione della Festa della Donna che permetterà a tutti gli amanti del cinema di poter rivedere quattro ottime opere tutte “al femminile” (sia perche’ dirette da donne sia per la sensibilità infusa).
 
Lasciamo a questo punto spazio al comunicato che ci hanno mandato gli amici di Own Air:
 
“In occasione della Festa della Donna, l’8 marzo Own Air offre gratuitamente agli spettatori una selezione di proposte “al femminile”: titoli diretti da donne (Persepolis di Marjane Satrapi; Donne senza uomini di Shirin Neshat) ma anche ritratti di donne firmati da autori che hanno saputo indagare l’altra metà del cielo (da Ai confini del Paradiso di Fatih Akin a Dieci di Abbas Kiarostami).
 
Vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes, e candidato all’Oscar come miglior film d’animazione, Persepolis di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud – tratto dall’omonima graphic novel autobiografica della stessa Satrapi – racconta la maturazione di una ragazzina in Iran durante la rivoluzione islamica. Attraverso i suoi occhi vediamo distrutte le speranze di un popolo quando i fondamentalisti prendono il potere, imponendo il velo alle donne e imprigionando migliaia di oppositori.
 
Sono ambientati in Iran anche Donne senza uomini, esordio nel lungometraggio dell’artista Shirin Neshat (Leone d’argento alla Mostra di Venezia), che segue le vite intrecciate di quattro donne iraniane nell’estate del 1953, un periodo drammatico nella storia del Paese, quando un colpo di stato guidato dagli americani e appoggiato dagli inglesi depose il Primo Ministro democraticamente eletto, Mohammad Mossadegh, e restaurò lo Shah al potere; e Dieci, diretto dal maestro Abbas Kiarostami, che porta sullo schermo altrettanti momenti della vita di una giovane donna – inquadrata alla guida di un’automobile nel traffico di Teheran – che parla e si confronta, tra dialoghi e silenzi, sorrisi e lacrime, con numerosi personaggi.
 
Si svolge invece tra la Germania e la Turchia Ai confini del paradiso di Fatih Akin (Premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes). Nonostante la contrarietà del figlio Nejat, Ali, un anziano turco che vive a Brema, decide di vivere con Yeter, una prostituta anch’essa turca che fa quel mestiere per poter sostenere gli studi di sua figlia Ayten che vive, invece, a Istanbul. Ali causa accidentalmente la morte di Yeter e Nejat, che le si era affezionato, lascia il lavoro per recarsi in Turchia e cercare Ayten. La ragazza, essendo ricercata perché appartenente ad un gruppo antigovernativo accusato di terrorismo, ha però raggiunto la Germania. Qui trova la solidarietà e l’amore di una studentessa, Lotte, la quale la segue nel suo ritorno da prigioniera in patria dandosi da fare per liberarla.”
 

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  1. Manuela Geri scrive:

    Mi manca solo DIECI e rimedierò…AI CONFINI DEL PARADISO è un capolavoro!!!

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