Ribelli in classe

Dopo il grande successo ottenuto in Francia, arriva nelle sale italiane “Una classe per i ribelli” (in originale “La lutte des classes”), agrodolce commedia francese sul divario e il pregiudizio sociale, in cui il regista Michel Leclerc (suo primo film distribuito in Italia), con ironia pungente, riflette su valori attualissimi come il mix culturale, la laicità e l’importanza della scuola.

 

Sofia e Paul sono una coppia di idealisti. Lei è un brillante avvocato di origine magrebina che dai sobborghi parigini è riuscita a farsi strada senza mai tradire i propri principi. Lui è un batterista punk, anarchico nel midollo, in perenne conflitto con il sistema.
Arrivato il momento di iscrivere il figlio Corentin alla scuola elementare, entrambi scelgono di trasferirsi nella banlieue parigina, nella casa che Sofia ha sognato per tutta l’infanzia.
La periferia, ai loro occhi, si presenta come un ambiente multiculturale e popolare: l’ideale per un’educazione paritaria e democratica.
Quando, però, tutti gli amici di Corentin decidono di lasciare la scuola pubblica per iscriversi in un istituto privato, Sofia e Paul sono costretti a confrontarsi con tutte le contraddizioni del caso: devono costringere il figlio a seguire i loro principi o accettare che quell’eterogeneità sociale in cui avevano sempre creduto non sia così semplice da realizzare?

 

Nel cast Leïla Bekhti (“Parlami di te”, “7 uomini a mollo”), Edouard Baer e Ramzy Bedia.


 

Lasciamo spazio al commento di Maurizio Nicolai che ha visto in anteprima stampa questo film:
 
“Una commedia scritta e girata con molta intelligenza e partecipazione che affronta molte problematiche d’attualità: scuola pubblica o privata, il multiculturalismo, rigidità ideologiche per non dire para-razziste.
Sceneggiatura ricchissima e godibile, umorismo sfrontato, genitori ossessionati dai figli, sorgono molte domande che non scadono in soluzioni scontate.
 
I borghesotti alternativi parigini sono insolentemente sbeffeggiati, vittime e responsabili, dell’educazione che vorrebbero trasmettere ai propri figli.
Tutti i personaggi, un particolare apprezzamento per il piccolo Corentin, sono interpretati con giusta misura per dare equilibrio alla commedia che muove tra caricatura e profondità.
 
Siamo nei sobborghi di Parigi ma a Milano (la piccola parigi) le periferie stanno cambiando o le rendite di posizione sono inamovibili.”

 

Gran finale come sempre con il trailer ufficiale !!

 


 

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